martedì 19 novembre 2019

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la chiesa che vedi sotto.

Nella foto di ieri la chiesa di San Francesco Saverio in piazza Damiano Sauli alla Garbatella.
CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO[1] 
   opera dell’arch. Alberto Calza Bini[2], del 1931, ha un’elegante cortina di mattoni e una cupola a tamburo con spunti neoclassicheggianti. Interno a tre navate senza cappelle laterali, domina il colore bianco. Le navate sono separate da grandi colonne. La volta della navata centrale ricorda le volte della basilica di Massenzio. Una grande tela dietro l’altare maggiore con il santo che predica agli orientali (uomini con il turbante), ha la croce in mano, sullo sfondo una vallata e un bosco. Nel transetto di destra un’immagine della Madonna del Divino Amore con il Papa, la folla, la chiesa di San Lorenzo fuori le mura bombardata e un panorama su Roma. Nel transetto di sinistra un’immagine del  Sacro Cuore, circondato da angeli, ai suoi piedi il modellino di questa chiesa. Prima che la chiesa venisse costruita la parrocchia era nell’albergo rosso. E’ stata la prima parrocchia della diocesi visitata da Giovanni Paolo II il 3 dicembre 1978 (era stato eletto il 16 ottobre). In quell’occasione disse che nel dopoguerra – studente a Roma – si recava ogni domenica in questa parrocchia per aiutare nel servizio pastorale (da romasette.it portale della diocesi di Roma).


[1] San Francesco Saverio (1506-1552) religioso spagnolo la cui festa ricorre il 3 dicembre. Proveniente da famiglia nobile, compagno di studi di Ignazio di Loyola, entrò nella Compagnia di Gesù. Fu missionario in India, Giappone e Cina dove morì. Ci ha lasciato un importante epistolario (da Enciclopedia Universale Garzanti).
[2] Alberto Calza Bini (1881-1957) E’ stato presidente dell’Icp, ha progettato la sede dell’Istituto Case Popolari a lungotevere Tor di Nona 1, il restauro e la ricostruzione del casino di villa Sciarra al Gianicolo, oltre alla chiesa qui delle Garbatella (da I. de Guttry, Guida di Roma Moderna, ed. de Luca).

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