venerdì 20 dicembre 2019

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova il ponte che vedi sotto.


Nella foto di ieri la Piramide di Caio Cestio che si trova lungo le mura Aureliane a pochi passi da porta San Paolo.

     Fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. come tomba di Gaio Cestio Epulone, è in calcestruzzo con cortina di mattoni e copertura di lastre di marmo di Carrara. E’ alta m 36,40 con base quadrata di circa m 30 di lato, ha una piattaforma cementizia di base.
     Fu costruita in soli 330 giorni, forse meno, su volere testamentario di Gaio Cestio, altrimenti gli eredi avrebbe perso l’eredità. All’interno vi è un’unica camera sepolcrale di m 5,95 x 4,10 e alta m 4,80, solo 1% della cubatura, volta a botte, originariamente era murata, è dipinta di bianco con sottili cornici e figure decorative in stile pompeiano. Sulla parete di fondo doveva esserci il ritratto del defunto, ora c’è un buco praticato da scavatori abusivi in cerca di tesori.
     Sui lati orientale e occidentale del monumento si trova l’iscrizione con il nome e i titoli di Cestio. Il monumento, ovviamente lungo l’Ostiense, aveva una recinzione in blocchi di tufo e quattro colonne agli angoli, rialzate nel cimitero inglese e due statue del defunto.
     Sempre conosciuta e ammirata, anche Petrarca ne parla e la scambia per la tomba di Remo, sulla cima venne porto il prima parafulmine di Roma che ancora esiste.
     Restaurata nel 2014 grazie al mecenate giapponese Yuzo Yagi con due milioni di euro, è stata reinaugurata il 21 aprile 2015 alla presenza del sindaco Ignazio Marino e del mecenate. Il restauro ha richiesto 327 giorni, ha rivelato sfumature rosate sui marmi che si estendono su una superficie di 2.264 mq, sono state necessarie 3.701 metri lineari di stuccature.

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