Nella foto di ieri la Piramide di Caio Cestio che si trova lungo le mura Aureliane a pochi passi da porta San Paolo.
Fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. come
tomba di Gaio Cestio Epulone, è in calcestruzzo con cortina di mattoni e copertura
di lastre di marmo di Carrara. E’ alta m 36,40 con base quadrata di circa m 30
di lato, ha una piattaforma cementizia di base.
Fu costruita in soli 330 giorni, forse
meno, su volere testamentario di Gaio Cestio, altrimenti gli eredi avrebbe perso
l’eredità. All’interno vi è un’unica camera sepolcrale di m 5,95 x 4,10 e alta
m 4,80, solo 1% della cubatura, volta a botte, originariamente era murata, è
dipinta di bianco con sottili cornici e figure decorative in stile pompeiano.
Sulla parete di fondo doveva esserci il ritratto del defunto, ora c’è un buco
praticato da scavatori abusivi in cerca di tesori.
Sui lati orientale e occidentale del
monumento si trova l’iscrizione con il nome e i titoli di Cestio. Il monumento,
ovviamente lungo l’Ostiense, aveva una recinzione in blocchi di tufo e quattro
colonne agli angoli, rialzate nel cimitero inglese e due statue del defunto.
Sempre conosciuta e ammirata, anche
Petrarca ne parla e la scambia per la tomba di Remo, sulla cima venne porto il
prima parafulmine di Roma che ancora esiste.
Restaurata nel 2014 grazie al mecenate
giapponese Yuzo Yagi con due milioni di euro, è stata reinaugurata il 21 aprile
2015 alla presenza del sindaco Ignazio Marino e del mecenate. Il restauro ha
richiesto 327 giorni, ha rivelato sfumature rosate sui marmi che si estendono
su una superficie di 2.264 mq, sono state necessarie 3.701 metri lineari di
stuccature.
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