domenica 28 ottobre 2012

In bici per Roma alla scoperta dei luoghi della musica.

   Nonostante il brutto tempo e le previsioni avverse, questa mattina eravamo in 17 al Colosseo, al consueto appuntamento degli amici di Vediromainbici, per vedere insieme i luoghi della musica.
Roma è una città bellissima ed è anche un luogo nel quale la musica ha svolto un ruolo di primo piano. La più immateriale delle arti è una presenza costante nella storia della città eterna ed una fonte di piacere per tutti noi. Con Friedrich Nietzsche possiamo dire che: "Senza la musica la vita sarebbe un errore".
La sala Santa Cecilia.
 Nella cavea dell'Auditorium, oggi sembriamo pochi
abituati ad essere fra i 30 e i 40.
Foto di Mauro Ziantoni.
Eccoci nel museo della villa romana,
foto di M. Z.

Il foyer dell'Auditorium con le installazioni
di Maurizio Nannucci.
   L'itinerario in bici ha toccato solo quattro punti della città, abbastanza lontani gli uni dagli altri. La prima tappa è stato l'Auditorium progettato da Renzo Piano e inaugurato il 21 aprile 2002, si articola in tre sale ognuna progettata per un genere musicale diverso, per questo luogo l'architetto a preso spunto dai colori di Roma: il bianco del travertino, il rosso dei mattoni di Roma, il grigio della copertura delle sale da musica preso dalla cupola del Pantheon. La sala Santa Cecilia può ospitare 2.700 posti, è riservata ai concerti sinfonici per grandi orchestre, il palcoscenico si trova quasi al centro, intorno ha "i vigneti", ovvero gruppi di posti a sedere. La copertura è costituita da 26 gusci di ciliegio americano di mq 180 l'uno che nell'insieme coprono una superficie di mq 4.000. Il tempo di riverberazione del suono è di 2,2 secondi. E' la più grande sala da concerti d'Europa. La sala Sinopoli può ospitare 1.200 posti, è riservata ai generi musicali più diversi, in essa l'orchestra può assumere varie posizioni. La sala Petrassi ha 700 posti, è per i generi musicali più nuovi, il palco presenta il boccascena tipico del teatro italiano. Completano l'auditorium la Cavea Luciano Berio, il Musa (Museo dell'Accademia di Santa Cecilia) e la Bibliomediateca. Dopo la lunga introduzione fatta nella cavea abbiamo visitato insieme il foyer con le installazioni di Maurizio Nannucci (testi fatti con le lampade a neon) e il piccolo museo della villa romana.
Eccoci nella suggestiva via delle Orsoline
per vedere il Conservatorio e l'Accademia di Santa Cecilia,
c'è chi approfitta della pausa per aggiustare la bicicletta.
Foto di M. Z.

   Abbiamo ripreso le biciclette e siamo tornati sui nostri passi, meno infreddoliti della partenza dal Colosseo, siamo giunti al Conservatorio di Santa Cecilia installatosi 130 anni fa nell'ex convento delle Orsoline. Tra i maestri del conservatorio spiccano i nomi di Gaspare Spontini, Giovanni Sgambati, Ottorino Respighi, Idebrando Pizzetti, Goffredo Petrassi e Severino Gazelloni. Lunghissimo l'elenco degli allievi, ne ricordiamo solo uno, quello di Ennio Morricone a tutti noto per aver composto celebri musiche da film.
Stiamo affrontando i primi metri della salita di via Battisti
che poi prosegue con via Nazionale, bisogna impegnarsi!
Foto di M.Z.

Il teatro dell'Opera, foto di M.Z.

   Una bella salita (via Nazionale) ha sgranato il gruppo fino a giungere al Teatro dell'Opera. Costruito nel 1878-80 su progetto di Achille Sfrondini per l'albergatore Domenico Costanzi proprietario dell'albergo Quirinale che affaccia su via Nazionale. Acquistato dal Comune di Roma, negli anni Venti, fu restaurato e modificato nell'aspetto attuale da Marcello Piacentini. Nel 1960 vennero poste sulla facciata le Cinque Muse di Giuseppe Scirocchi. La sala conserva l'aspetto ottocentesco con quattro ordini di palchi e due gallerie, la volta è afrescata da Annibale Brugnoli che si è ispirato a celebri opere liriche. I 2.200 posti sono stati recentemente ridotti a 1.600 per ragioni di sicurezza.

Due immagini della Casa del Jazz,
già villa Osio.
Tutte le foto di questo post sono di Piero Tucci
se non diversamente specificato.
   Finalmente si pedala in discesa, giù per via Cavour, giungiamo per via dei Fori Imperiali allegramente occupata dai bambini delle scuole-calcio, pieghiamo sotto il Colosseo, via delle Terme di Caracalla ed eccoci finalmente alla Casa del Jazz fortemente voluta dal sindaco Veltroni. Costruita negli anni Trenta dall'arch. Cesare Pascoletti per Arturo Osio (fondatore della BNL), dopo vari passaggi di proprietà giunse a Enrico Nicoletti cassiere della banda della Magliana. Sequestrata dalle forze dell'ordine fu consegnata al Comune di Roma nel 2001 e finalmente inaugurata come Casa del Jazz il 21 aprile 2005. In un parco di tre ettari si trova l'edificio principale adibito ad auditorium per 150 posti, un edificio adibito a foresteria e sala prove, un altro edificio come ristorante.
Eccoci all'entrata della Casa del Jazz.
Ed ecco la nostra guida, "che poi sarei io".
Queste ultime due foto sono di Mauro Ziantoni
che ringrazio molto per la preziosa collaborazione.

   Sotto un cielo plumbeo terminiamo la nostra passeggiata condotta in allegria.

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