lunedì 8 ottobre 2012

Roma in un libro: tutto sulla banda della Magliana.

   La banda della Magliana - lo sappiamo tutti - è il nome
attribuito a quella che è considerata la più potente
organizzazione criminale di Roma che abbia mai operato in
città. Il nome, attribuito alla banda dalla stampa degli
anni Settanta e Ottanta, deriva da quello del quartiere
romano nel quale abitavano la maggior parte dei componenti.
La Magliana vista dalla pista ciclabile
Dorsale Tevere Sud.

    Nata nella tarda metà degli anni Settanta, la banda fu
la prima organizzazione capitolina a percepire non solo
la possibilità di unificare in senso operativo la frastagliata
realtà criminale romana, ma anche a sentire l'esigenza di
diversificare sia le proprie attività che andavano dai
sequestri di persona, al controllo del gioco d'azzardo e
delle scommesse ippiche, alle rapine e al traffico della
droga, inoltre estese i propri rapporti alla Mafia e alla
Camorra, oltre a numerose collaborazioni con l'estrema
Destra eversiva e con personaggi legati ai servizi segreti.


   La banda della Magliana è stata chiamata in causa nel
rapimento di Emanuela Orlandi, nell'omicidio del banchiere
Roberto Calvi, nella strage alla stazione di Bologna fino
al sequestro Moro.Il capo della banda fu Franco Giuseppucci
detto il Fornaretto, ucciso in piazza San Cosimato il 14
settembre 1980. Ebbero un ruolo di spicco Enrico De Pedis
detto Renatino, Maurizio Abbatino detto Crispino e
Nicolino Selis. Decimati dalle indagini della polizia
e dalle rivelazioni dei pentiti, la banda della
Magliana cessa la propria attività negli anni Novanta.

   Per gli amanti della cronaca nera ora abbiamo questo
interessante libro di Angela Camuso che mostra la nascita,
il periodo di "gloria" e l'autodistruzione di questi "maledetti
figli del popolo".
   Angela Camuso, Mai ci fu pietà, ed. Castelvecchi, € 14,90.

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