settembre, una Roma triste, di romani con problemi cruciali
della vita: il lavoro, la famiglia, ecco la Roma dei quartieri
popolari e periferici, il Prenestino, via dello scalo di San
Lorenzo con i tram al centro dell'alberata e il sottopasso
ferroviario, mi è sembrato di riconoscere la scuola Giulio
Cesare di via Conte di Carmagnola, e i tanti cortili interni
dei palazzi popolari della Roma anteguerra che si trovano
al quartiere Tuscolano, come all'Appio Latino o al Nomentano.
Il film è stato presentato al Festival Internazionale
del Cinema di Venezia.
La locandina del film "Gli equilibristi".
Giulio (Valerio Mastandrea, romano del 1972) ha quarant'anni, è sposato
con due figli (Camilla, la giovane Rosabel Laurenti e il
figlio impersonato dal piccolo Lupo De Matteo),
un posto fisso quello di impiegato comunale, casa in
affitto, macchina comprata a rate.
Giulio viene scoperto e lasciato dalla moglie Elena
(la bellissima Barbara Bobulova, attrice slovacca del 1974
ma ormai italiana a tutti gli effetti). Inizia così una discesa
agli inferi, sempre peggio, perchè anche se
ha commesso un errore vuole mantenere i
figli senza fargli mancare nulla. Così vaga per la città
alla ricerca di casa e un secondo lavoro per risollevarsi.
Ma non è facile, anzi. Una battuta del film rende bene
l'idea che il regista Ivano De Matteo vuole sottolineare:
"Il divorzio è una cosa per ricchi". La discesa agli inferi
sembra avere riferimenti al celebre film di De Sica "Umberto D"
scritto e sceneggiato da Cesare Zavattini nel 1952.
L'ambientazione natalia, festa tipica della famiglia,
rende ancora più triste la storia. Il protagonista nel
suo procedere rassegnato giunge a mangiare alla mensa
della Caritas (stazione Termini).
Al centro il regista Ivano de Matteo,
il cast del film
al festival del cinema di Venezia.
Gli equilibristi, regia di Ivano de Matteo, sceneggiatura
di Ivano de Matteo e di Valeria Ferlan (la moglie)
con Valerio Mastandrea, Barbara Bobulova,
Antonella Attili, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo,
e la bravissima Paola Tiziana Cruciani (romana del 1958).
Distribuito dalla Medusa, durata del film 100 minuti.
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