sconvolto da una serie di avanguardie artistiche: prima
l'Espressionismo (1905) dei Fauves e del Die Brucke con
Matisse, De Vlaminck, Kirchener e Nolde; a questo seguì il
Cubismo (1907) di Picasso e Braque; quindi il Futurismo
italiano di Boccioni e Balla e finalmente l'Astrattismo
di Kandinsky, Klee e Mondrian. Questi pittori sostenevano
che per comunicare l'immagine non ha bisogno di rappresentare
la natura, gli oggetti, le figure umane, invero sensazioni,
emozioni, idee vengono suscitate dalle linee, dalle luci
indipendentemente da ciò che significano.
La Gnam
dove si tiene la mostra su Klee.
Se questo è il contesto storico artistico, ecco allora
una bella occasione per conoscere uno dei
più grandi pittori astratti: Paul Klee (1879-1940) e il
suo formidabile rapporto con l'Italia. Attraverso un
centinaio di opere (di cui una quarantina di Klee, le
altre di Kandinsky, Moholy Nagy, Max Bill, Licini,
Soldati, Perini, Novelli per citarne alcuni) la
mostra vuole analizzare l'influenza della cultura e dei
paesaggi del nostro paese sul lavoro dell'artista svizzero
ma di cittadinanza tedesca tanto che partecipò alla
prima guerra mondiale (la madre era svizzera).
Klee viene in Italia sei volte, la prima nel 1901 per
un lungo periodo, seguendo le orme di Goethe e Burckhard,
la conosce a fondo, visita Roma, la Sicilia e altre città,
ma il primo contatto è negativo, gli italiani gli appaiono
"una marmaglia miserabile" e non riesce a capire come qui
"sia stato possibile il Rinascimento". Ma conoscendo meglio
il nostro paese e la sua gente scrive in una lettera: "a
poco a poco mi sono affezionato a ogni cosa di questo paese".
L'allestimento è ispirato alla Tate,
la Galleria d'Arte Moderna di Londra.
Un quadro di Klee chiaramente ispirato
a Roma, con le cupole della Roma cristiana
e le colonne con i capitelli della città classica.
Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni:
Il viaggio in Italia 1901-02. Invenzioni.
Tra espressionismo e futurismo.
Le vacanze d'artista 1924-32.
Gli anni della nostalgia. L'opera tarda 1924-32.
L'Italia e Klee
Dice Argan: "Nessuno come Klee è pieno di interesse per
l'attività grafica dei bambini: gli appaiono come i primi
atti di un pensiero che procede per immagini invece che
per concetti e che può giungere, come è giunto nelle civiltà
dell'estremo oriente, ai vertici supremi della poesia e
della filosofia"... "Klee ha contribuito a spianare le
barriere tradizionali tra cultura occidentale e orientale".
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti
131 (facilmente raggiungibile con la metro A, staz. Flaminio),
la mostra resterà aperta fino al 27 gennaio, ingresso € 8,
compresa la visita alla collezione permanente,
orario 8,30 - 19,30.
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