venerdì 12 luglio 2013

Il primo Novecento visto dall'Ungheria è una bella occasione per tornare alla Gnam.


   Alla Gnam è aperta al pubblico una interessante mostra sull'arte
ungherese dei primi del Novecento che segna il passaggio della nazione
danubiana nell'arte contemporanea. "Il tempo della Modernità. Pittura
ungherese 1905-1925", questo il titolo della mostra che ci permette di
scoprire artisti a noi in gran parte sconosciuti. 150 quadri, opere su
carta, fotografie e documenti raccontano le tappe dell'ingresso nel
contemporaneo degli artisti ungheresi grazie al contatto e al confronto
con gli artisti europei, francesi e tedeschi soprattutto. I pittori
ungheresi infatti sentirono il bisogno di andare a conoscere e studiare
i contemporanei, soprattutto a Parigi che allora era la capitale
mondiale dell'arte. L'esponente principale di questo cambiamento
epocale nell'arte ungherese fu Rippl Ronai. Gli artisti si sentirono
influenzati dall'arte definita espressionista, ma anche dai nabis.
   Una sezione, delle sei in cui si articola la mostra, è concentrata
sul rapporto tra l'Italia e l'Ungheria. Molti artisti ungheresi
vennero in Italia e furono contagiati dal Futurismo come - più tardi -
dallo stile definito "Novecento" che voleva un "Ritorno all'ordine".
   Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, viale delle Belle Arti 131,
tutti i giorni, tranne il lunedì dalle ore 9 alle ore 19. La Galleria
è facilmente raggiungibile con la metro A scendendo alla stazione
Flaminio e poi 500 metri a piedi dentro villa Borghese.

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