martedì 21 giugno 2016

Belle sorprese dai lavori per la metro C all'Amba Aradam.

   Resti di una caserma del II secolo nei lavori per la stazione Amba Aradam. Ai lati di un corridoio lungo oltre 100 metri si aprivano 39 stanze, alloggiamenti militari e ambienti di servizio. Il ritrovamento si inserisce in un contesto di caserme già note nella zona del Celio, alle quattro già note se ne aggiunge una quinta. Si sapeva che tutte le pendici meridionali del Celio fossero una zona dedicata all’acquartieramento militare. Mosaici bianchi e neri, a disegni geometrici, marmi colorati, affreschi con il cinabro e l’ocra, le anfore, le monete, le teste di statue e perfino una fossa comune con dodici scheletri, i bolli di fabbrica indicano l’anno, il 123. Il soprintendente ha chiesto di lasciare sul posto i resti, portati a livello di stazione e per la stazione un progetto di un archistar. Edificio a due piani, 1753 mq, abbattuto dai romani alla fine del III secolo per costruire le Mura Aureliane, accanto aveva un fiume oggi prosciugato. Altre due caserme erano verso San Giovanni: Castra Priora Equitum Singularium di età traianea e i Castra Nova Equitum Singularium di età severiana, rispettivamente in via Tasso e sotto la basilica di San Giovanni; due verso la Navicella, una era la Castra Peregrina destinata alle milizie provinciali presso la chiesa di Santo Stefano Rotondo, proprio a piazza San Giovanni era il Campus Martialis dove si tenevano le feste in onore di Marte e si allenavano i cavalieri. In via Labicana alloggiavano i marinai della flotta di Miseno che stendevano il velo per proteggere dal sole gli spettatori del Colosseo.

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