sabato 18 giugno 2016

Continua il restauro di Trinità de' Monti

   Foto scattata oggi intorno alle 17,30 della scalinata di Trinità de' Monti. I lavori continuano. Io la trovo sbiancata. Vediamo come sarà a fine lavori, i romani non vedono l'ora di riprendersi la scalinata.
   Il restauro è iniziato ad ottobre 2015 ed è finanziato da Bulgari con una donazione di 1,5 milioni di euro, i lavori dovevano durare fino a primavera, si era parlato di aprile. Bella l'idea dei pannelli trasparenti che non tolgono la vista di questo luogo meraviglioso.
   Costituisce una delle scenografie più movimentate e pittoresche di Roma settecentesca. Fu costruita in travertino (1723-26) da Francesco De Santis. (che certamente si è ispirato al porto di Ripetta disegnato da Alessandro Specchi) e finanziata con un lascito dell’ambasciatore francese Stefano Gueffier.
     Si articola in una successione di rampe di 12 gradini ciascuna (in totale 138) che si restringono, si allargano e si dividono in branche, con andamento rettilineo e poligonale, concavo e convesso. All’inizio, si trovano i cippi con i gigli di Francia e le aquile di Innocenzo XIII Conti. Fino a non molti anni fa qui erano i posteggi dei fiorai con i caratteristici ombrelloni (in maggio tutta la scalinata è infiorata con le azalee). A destra la Casina Rossa dove morì nel 1821 il poeta inglese John Keats  con piccolo museo dedicato anche a Shelley. A sinistra Babington’s, celebre sala da tè nella quale si respira un’aria inglese, esiste dal 1893. Nel primo terrazzo viene allestito un presepio ispirata alla Roma sparita di Franz. A metà salita due branche laterali in curva portano a un’ampia terrazza cinta da balaustrata, dopo la quale due ultime branche a tenaglia sboccano in piazza Trinità dei Monti dalla cui balaustrata si ha un bellissimo panorama sulla città. Nell’Ottocento ai piedi della scalinata sostavano le ragazze di Anticoli Corrado che vendevano fiori e facevano da modelle ai pittori di via Margutta.

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