Nella foto di ieri la chiesa di San Giovanni Battista de Rossi in via Cesare Baronio.
Opera
dell’architetto Tullio Rossi, eretta il 26 luglio 1940. Facciata in laterizio
con tetto a doppio spiovente ed occhio centrale, in alto stemma di Pio XII, tre
ingressi corrispondono alle tre navate. Nella sua semplicità vuole ricordare
quelle della campagna romana. Il campanile è scandito verticalmente da solchi
profondi, la cella campanaria ha croci in marmo. All’interno la navata centrale
è coperta da un tetto a capriate in vista e separata dalle navate laterali da
pilastri. La navata centrale è illuminata da grandi finestre, tra di esse le
immagini dei dodici Apostoli, affresco di D. Duili. Nell’abside “Fatti della
vita di San Giovanni Battista De Rossi” affresco di Alessandro Missori del 1945,
nel quale si vede un ritratto del santo, la chiesa di Santa Maria in Cosmedin e
San Pietro in Vaticano, tra due palme e un paesaggio che evoca il paradiso. La
cappella di sinistra racchiude l’urna con i resti mortali del santo, vi sono
appoggiati alcuni ex voto per grazia ricevuta. Tali resti provengono dalla
chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, traslati nel 1965, dal 22
maggio 2005 nella cappella si trova l’altare sul quale San Giovanni Battista De
Rossi ha celebrato la messa negli ultimi anni della sua vita, dentro si trova
l’urna con il suo corpo. Sulla controfacciata lapide ricorda don Marcello
Urilli, primo parroco, e lapide che ricorda la visita di Giovanni XXIII nel
1961. Ha ricevuto anche la visita di Giovanni Paolo II il 25 novembre 1990.
Vivo il ricordo del viceparroco del dopoguerra Giovanni Canestri[1]
che molto si prodigò per i poveri abitanti del borghetto Latino. Primo parroco
fu don Marcello Urilli (morto nel 1963), dal 1964 don Armando Nardini che nei
primi anni Novanta propose adozioni a distanza per le famiglie della ex
Jugoslavia duramente provate dalla guerra; dal 1995 alcune famiglie ospitarono
bambini bielorussi colpiti dal disastro della centrale nucleare di Cernobil (26
aprile 1986). Dal 1997 don Maria Pecchielan è diventato parroco e lo è tutt’ora
(dicembre 2018). Per la Giornata Mondiale della Gioventù la parrocchia ha
ospitato centinaia di giovani (anche stranieri) nelle famiglie, nelle palestre
e nelle scuole. Dal 2001il cardinale titolare è Julio Terrazas, arciv. di Santa
Cruz in Bolivia.
[1] Giovanni Canestri. (Castelspina 1918 – Roma 29 aprile 2015)
cardinale e arcivescovo della chiesa cattolica. Di origini piemontesi ha
frequentato il seminario di Roma dove è stato nominato presbitero nel 1941 da
Luigi Traglia, è stato viceparroco negli anni della guerra in San Giovanni
Battista de Rossi a Roma, quindi parroco in varie parrocchie romane, è stato
vescovo ausiliare di Roma e vescovo titolare di Tenedo nel 1961. Nel 1971 è
stato eletto vescovo di Tortona, nel 1975 è stato chiamato come arcivescovo
vicegente di Roma, nel 1984 è stato eletto arcivescovo di Cagliari. Nel 1987 è
stato nominato arcivescovo di Genova Bobbio dove ha raccolto l’eredità di
Giuseppe Siri. E’ stato nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1988 col
titolo di Sant’Andrea della Valle. Nel 1995 ha rinunciato al governo della
diocesi per raggiunti limiti di età. E’ morto a 96 anni. E’ sepolto nella
cattedrale di Genova. Tutte le notizie di
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