sabato 30 gennaio 2021

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la lapide che vedi sotto.

Nella foto di ieri il forte Prenestino lungo la via omonima nel quartiere Prenestino Centocelle.

     Il forte fu costruito tra il 1880 e il 1884 al quarto km della via Prenestina, si estende su una superficie di 13,4 ha. Il piano regolatore del 1962 (sindaco Glaudo della Porta) destina l'area a verde pubblico. Nel 1976 il sindaco Argan chiese al ministero delle finanze l'uso dei forti per esigenze sociali. Nel 1977 il comune di Roma ha preso possesso del forte senza mai utilizzarlo e lasciandolo in abbandono. Dal 1987 il demanio dello Stato ha chiesto il pagamento dell'occupazione del forte, ne è nato un contenzioso giuridico ancora non risolto. Il PRG del 2003 (sindaco Veltroni) ha confermato la destinazione dell'area a verde e servizi pubblici di livello locale. Dal 1° maggio 1986 il forte è occupato dal Centro Sociale Autogestito (CSOA) Forte Prenestino che lo ha di fatto reso l'unico dei forti di Roma che sia stato riutilizzato con un'altra funzione rispetto a quella originaria. E' uno dei centri sociali più antichi di Roma avendo superato i venti anni di vita. Tra le attività che vi si svolgono, tutte autofinanziate, dal 2005 vi è quella di Crack festival internazionale di fumetti, incontri nazionali di musica Raggae 2005 e jazz dal 2010 (nel 1992 si esibì Manu Chao, il forte si riempì di 10.000 persone), mercatini a vendita diretta di prodotti agricoli e la festa del non lavoro in occasione del 1° maggio. Dal 23 maggio dispone di una nuova sala cinema, le attività di proiezioni cinematografiche risalgono ai primi anni di occupazione del forte. Il teatro occupa un posto importante nella programmazione del forte e la sua attività è iniziata con uno spettacolo teatrale. Tra le manifestazioni che si svolge al Forte c’è Enotica sul mondo del vino: tre giorni di degustazioni, presentazione di produttori di vino indipendenti e spettacoli dal vivo. I cunicoli sono ammantati di murales di ogni tipo.

     Nel libro di Gaia Remiddi e altri dal titolo "Il moderno attraverso Roma" a pag. 140 si legge: "...i forti erano organismi difensivi poligonali costruiti su alture... edifici bassi, quasi un semplice corrugamento del terreno, hanno il fronte principale costituito da un muro a leggero saliente lungo 200 metri, i fianchi assai più brevi e circondati da un fosso asciutto con muro di controscarpa... l'aspetto più interessante di questi è la compenetrazione con l'ambiente naturale dell'agro romano...".

     Solo questo forte e forte Braschi in via della Pineta Sacchetti hanno due piazze d’armi (luogo per le adunate delle truppe), forte Braschi oggi è occupato dai servizi segreti.

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