venerdì 15 luglio 2011

La Roma del futuro: il quartiere di Torrino - Mezzocammino.

 Mattina presto, prendo la bicicletta e mi avvio verso la Roma che verrà,
quella in costruzione, dei progetti in divenire. L'aria è più fresca rispetto
agli ultimi giorni. Pista ciclabile della Colombo, Torrino, lunga salita di
viale della Grande Muraglia, via Pechino, sottopasso il Gra ed ecco nel
quartiere di Torrino Mezzocammino in costruzione. Subito mi accoglie un'area
verde con una bella pista ciclabile, proseguo su via Luigi Guglielmi e
un'altra sorpresa, un prefabbricato accoglie la parrocchia, Beato Giovanni
XXIII, qui tutto è precario, tutto nuovo, anche il  santo a cui è dedicata
la chiesa non è ancora santo a tutti gli effetti! Un bel rondò con la scritta
Mezzocammino, a destra non posso andare c'è una sbarra. Procedo per via
Bartolomeo Cavaceppi, che bel nome, era uno scultore e restauratore del
Settecento. Un'altra area verde con pista ciclabile, un palazzo  per uffici
dalla linea originale con l'unico bar del quartiere. Ancora un rondò:
imbocco via Vico Consorti, un'altra area verde con pista ciclabile, sbocco
sulla Colombo, perchè barriere di cemento mi impediscono di procedere nelle
strade del quartiere, ma è giusto così, è tutto un cantiere, i camion vanno
e vengono, vedo operai sulle impalcature che lavorano.

   Prima di arrivare sulla Colombo scopro un'altra pista ciclabile, questa
corre lungo la Colombo in discesa, verso Sud, ma si mantiene interna
rispetto alla strada. Faccio tutto il perimetro del quartiere, via di
Mezzocammino, stretta, pericolosa, rimasta come tanti anni fa, in alto vedo
i palazzi in costruzione del quartiere, sulla destra una grande area verde
che separa da Vitinia. Giungo sull'Ostiense, pericolosa anch'essa, ha numerosi
svincoli, ma tutti stretti, trovo un largo (scopro che si chiama Maria Uggeri)
c'è un altro ingresso al quartiere. Alla sbarra un operaio molto gentile mi
dice che non si può entrare senza il pass. Mi chiede se vi sono motivi
particolari che mi spingono ad entrare, lascio perdere, se avessi detto
che sono di una associazione culturale e che avrei poi guidato una visita
forse mi avrebbe fatto entrare. Proseguo per l'Ostiense, sottopasso il Gra
giungo in via del Fosso di Torrino che mi riporta nel quartiere di Torrino.
Torno indietro sui miei passi, anzi direi meglio, sulle mie pedalate. E penso
tra me e me: "Che dire di questa nuova Roma in costruzione?". Certo molte
aree verdi, molte piste ciclabili, una posizione alta sul livello del mare,
case di 3/4 piani ben distanziate tra loro, il tema dei fumetti che ricorre
nel quartiere con i nomi delle vie dedicate a celebri disegnatori, i parchi
intitolati a personaggi dei fumetti rappresentati in ferro (io ho visto Dylan
Dog e Valentina), ma questa non è Roma, quella che io immagino quando chiudo
gli occhi.


Piero Tucci

1 commento:

  1. eh si, una caratteristica comune di queste periferie romane è che sembra manchi sempre qualcosa. Io che abito vicino a questo nuovo quartiere sono riuscito a visitarlo un po' di più, anche oltre gli sbarramenti (strano che non ti abbiano fatto passare in bicicletta). C'è la piazzetta Andrea Pazienza con rotatoria circondata da maioliche che rappresentano i personaggi dei vignettisti a cui è dedicata la toponomastica del quartiere. Nel punto sulla via Ostiense con la sbarra ed il "guardiano gentile", è prevista (chissà che aspettano?) una fermata della Roma Lido ed un collegamento della pista ciclabile del nuovo quartiere (è tutto un anello, ma non è ancora finito) con quella del Tevere. Insomma è un quartiere con l'ambizione di diventare un modello di vivibilità, tutti i residenti dovrebbero poter raggiungere in bici la fermata della metro o proseguire con la ciclabile verso il centro....

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