lunedì 18 luglio 2011

La Roma del futuro: Ponte di Nona.

Oggi si pedala di buon mattino, la strada da fare è di più degli altri
giorni, si percorre tutta la Prenestina, dopo viale Palmiro Togliatti
diventa stretta e pericolosa, i camion passano vicini, ma tutto sommato
è sempre più divertente in bici che stare chiusi in una macchina.
   Dopo Km 16,50 dal Colosseo arrivo all'incrocio con via della Riserva
Nuova ed entro nel nuovo quartiere. Procedo dritto fino al secondo
incrocio, aggiro un palazzo ed ecco il quartiere dell'ATER progettato
dall'arch. Paolo Portoghesi (quello della Moschea di Roma), è stato
realizzato nel 2005-08. Case su due/tre livelli, ogni casa ha un colore
diverso e molto vivace: giallo, celeste, rosso. Si è voluto dare

individualità alle case degli operai. Pedalando nel quartiere scopro
una piazza, tutta pedonalizzata, negozi chiusi intorno (probabilmente
devono essere ancora assegnati), i giardini irrimediabilmente secchi.
Si respira un'aria di paese, la gente siede davanti alle porte di casa,
con i vicini, su sedie portate da casa. Giustamente vedo in giro anziani
e donne, qualche bambino.

   Limitrofo a questo è il quartiere dell'ISVEUR progettato dallo Studio
Passarelli e realizzato nel 2005-07. I caratteri del precedente qui
sono ancora più accentuati, anche nei colori, sembrano le casette
disegnate dai bambini nei quaderni di scuola, portone, due piani di
finestre e tetto spiovente. Percorro un passaggio pedonale che taglia
le costruzioni nel senso della lunghezza, la piazza è esterna al
complesso residenziale. Più che una piazza si tratta di un grande
vialone che ha al centro un parco recintato ma terribilmente abbandonato,
al suo interno due vasche per esercitazioi di skeit o bici acrobatica,
un bellissimo ponte in legno lo scavalca.
   Cosa dire dopo aver visto l'ultimo quartiere popolare di Roma. Dopo
aver provato a costruire quartieri giganteschi (vedi Corviale, Tor Bella
Monaca...) si è tornati al quartiere a misura d'uomo come San Saba e
la Garbatella. Certamente bello questo di Ponte di Nona, bisognerebbe
trovare una via di mezzo per conciliare le grandi necessità abitative
di una grande città come Roma con il decoro e la personalizzazione
dell'abitazione.
Piero Tucci - 18.07.11

Nessun commento:

Posta un commento