martedì 11 settembre 2012

Italo Insolera ci ha lasciati, la sua lezione rimane.

   Il 27 agosto scorso Italo Insolera ci ha lasciati, serenamente,
nella sua casa romana nel quartiere di Monteverde. Architetto,
urbanista, storico, ha compiuto uno studio sullo sviluppo
urbanistico di Roma, dall'Unità d'Italia ad oggi,
che ha
messo in luce come questa città sia cresciuta sulla base degli
interessi speculativi di pochi e non tenendo conto della
collettività. Il suo libro: "Roma moderna" compie un'analisi
impietosa dello sviluppo cittadino e fa vedere come, chi
ha governato il Campidoglio, niente altro sia stato che
un comitato di affari alle dipendenze degli speculatori.
Chi scrive questa modesta nota ricorda, da ragazzo, di aver
letto questo libro che gli ha permesso di scoprire un mondo.
Io penso che tutti i romani dovrebbero leggere questo suo
testo, che via via con gli anni è stato aggiornato e mantiene
la sua carica di novità.
Italo Insolera,
foto tratta da: www.italianostra.it.

   Ma Insolera non è stato solo uno studioso, si è battuto con
Cederna, Benevolo, La Regina e altri per la realizzazione del
grande parco archeologico centrale, per la salvaguardia del
parco dell'Appia Antica. Molti dei successi su questi terreni
li dobbiamo a lui.
   Questa breve nota in ricordo di Insolera è particolarmente
dovuta perchè con gli amici di Vediromainbici abbiamo compiuto
una serie di visite guidate alla scoperta dei quartieri
di edilizia economica realizzati a Roma nel dopoguerra. Lo
scopo di queste passeggiate in bici era dimostrare l'idea
che un'altra Roma era possibile, una Roma a misura d'uomo.
   Italo Insolera era nato a Torino nel 1929, laureato in
architettura alla facoltà di Valle Giulia nel 1953, nel 1962 ha
pubblicato il libro "Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica"
di questo, e della sua importanza, abbiamo parlato.
   Suo il progetto del quartiere Ina Casa di Soccavo a Napoli
del 1958, il PRG di Livorno del 1973, quello di Lucca, il
sottopasso del GRA all'altezza dell'Appia Antica del 1997.
Sono ancora suoi il restauro di villa Poniatowki degli anni
1990-95. Ma soprattutto di lui è ricordato il "Piano di assetto
del Parco dell'Appia Antica" del 1996.

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