mercoledì 19 febbraio 2014

Che tristezza! Crolla la villa dei Sette Bassi!


   Che tristezza! La splendida villa dei Sette Bassi, immersa nel verde della Campagna Romana, sulla Tuscolana, subito dopo gli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, si sta sgretolando a causa delle piogge dei giorni scorsi. Un vero peccato, è un luogo aperto agli studiosi ma chiuso a romani e turisti, eppure bellissimo, si può considerare una continuazione del Parco degli Acquedotti tra Tuscolana e Appia.
   Dai giornali di oggi apprendiamo, purtroppo che il tratto crollato non sarà ricostruito perchè composto di materiali troppo deperibili. Tutto il resto sarà messo in sicurezza al più presto con una somma messa a disposizione dalla Soprintendenza venerdì scorso.
   Confidiamo nel pregevole lavoro della Soprintendenza statale, e in tutte le autorità che hanno competenza su quel sito archeologico straordinario, perchè sia salvaguardato. Speriamo inoltre di poterlo vedere da vicino.

         Purtroppo l'area è recintata, il punto migliore da cui osservarla è da via di Capannelle presso il vivaio Flora (molto comodo il marciapiede che dal grande quadrivio Tuscolana/via di Capannelle/via di Torre Spaccata conduce in sicurezza allo spiazzo antistante il cancello del vivaio). Il casolare al centro della tenuta agricola è ben visibile dalla via Tuscolana. Si tratta della seconda villa più estesa del suburbio, dopo quella dei Quintili, attribuita al console Settimio Basso, tra le poche che conservino la planimetria complessiva costruita ai tempi di Antonino Pio[1].
     La villa occupa un piccolo pianoro collinare e si compone, nella sua parte residenziale, di tre corpi edilizi contigui, che furono eretti in tre fasi diverse, ma che si susseguirono così da vicino che si può pensare ad un progetto unitario realizzato a scaglioni: si tratta in pratica di tre corpi di fabbrica ciascuno a perimetro rettangolare, allineati tra loro in diagonale e completati da giardini.
     Il primo edificio è posto a Sud Est, si riconosce perchè è costruito tutto in laterizio, ha pianta quadrata di 50 metri di lato e si accompagnava ad un peristilio-giardino oggi scomparso. Si conserva una sala soggiorno con pareti alte ancora oggi circa 10 metri.
     Il secondo edificio è quello centrale, fu costruito verso il 140-150, in opera mista di reticolato di tufo con ammorsature laterizie. E' la parte più alta dei resti archeologici dell'area.
     Il terzo edificio fu costruito verso la fine del regno di Antonino Pio: è il più fastoso per le sue vaste aule a più piani e a prospetti finestrati (crollati nel 1951), venne a costituire il lato di fondo del peristilio-giardino. A Nord vi era un impianto termale, a Sud ampie sale di soggiorno. L'ippodromo giardino, lungo 320 metri, si può riconoscere nel suo perimetro per il dislivello del terreno o per il blocco edilizio che lo circonda nel lato corto e nel lato Nord occidentale.
     La villa non era isolata nella campagna, ma circondata da altre costruzioni: cisterne, magazzini, abitazioni, templi. Tra queste a Nord Est della villa è ben conservato un piccolo tempio in laterizio a pianta rettangolare della fine del II secolo oggi mancante della facciata in antis e della copertura (visibile in google maps, a Est dei ruderi principali, come edificio rettangolare senza tetto e coperto in tre lati su quattro). Un altro gruppo di rovine si trova su via di Capannelle prima della grande curva a destra, costituiva un avancorpo della villa sulla via Latina. Nelle vicinanze resti di un acquedotto, ramo privato dell'Acqua Claudia (anch'esso ben visibile da google maps).
Le foto sono state scattate dall'autore del blog, il loro uso è libero.


[1] Antonino Pio imperatore romano dal 138 al 161. Rientra tra gli imperatori per adozione, fu successore di Adriano. Di carattere mite, diminuì le spese dell’impero, visse modestamente e passò alla storia come il migliore imperatore romano.


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