venerdì 14 novembre 2014

Dal Sacco di Roma alle Torri Gemelle: così si attaccano gli imperi.

   Oggi il supplemento settimanale del Corriere della Sera, Sette, presenta un articolo intrigante, già dal titolo si fa invitante, si legge tutto d'un fiato, soprattutto se si è amanti di Roma, della sua storia.
   Il giornalista e scrittore Umberto Broccoli fa un parallelismo tra il Sacco di Roma dei Visigoti e il terrorismo islamico. L'accostamento ci sbilancia un po', le situazioni sono diversissime, però la firma è molto autorevole e ci invoglia a leggere.
   "Gli imperi partecipano alle guerre tenendole però lontano da casa. Ma dagli anni Settanta i confini degli Usa sono meno impenetrabili. Resistenti armati portoricani e terroristi islamici. Ecco i nuovi Visigoti". Questo riportato tra virgolette è il sottotitolo dell'interessante articolo.
   Umberto Broccoli è un archeologo e scrittore romano (nato nel 1954), dal 2008 è sovrintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma. E' stato membro del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali del Mibac. Autore di programmi televisivi.
Umberto Broccoli, foto tratto da it.wikipedia.org.

   Noi non siamo Umberto Broccoli, molto più modestamente riteniamo che l'impero Romano cadde, non tanto e non solo per le invasioni barbariche, che è il fatto eclatante e determinante della crisi romana. Ma l'impero cadde perchè si era esaurita la sua spinta espansiva. L'economia era basata sul lavoro schiavistico, ma non essendoci più guerre di conquista, finirono anche gli schiavi a cui toccavano i lavori più umili. Ciò causò una crisi economica via via più grave, questa portò l'aumento dei prezzi, lo spopolamento delle grandi città, il ritorno alle campagne. A ciò si unì anche una crisi di ideali, di prospettive politiche e religiose. La vittoria del Cristianesimo fu una delle ultime carte giocate dagli imperatori per tentare di salvare l'impero.
   Insomma un bell'articolo da leggere per riflettere.

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