L'Alberone fotografato da me nel 2012.
Questa mattina, intorno alle ore 7 è crollato l'Alberone, una grande quercia, un leccio, che dava il nome al quartiere lungo la via Appia. Negli anni Ottanta il vero alberone morì, rimase solo un tronco secco. Per una lodevole iniziativa del Messaggero, con l'apporto del Comune, la quercia venne ripiantata, fornita da un vivaio umbro. Era già alta sei metri, fu operazione botanica di tutto rilievo, ne parlarono i giornali, molti cittadini del quartiere passando ne pronosticavano la sua prossima fine, pensavano che non avrebbe attecchito, invece è vissuta fino ad oggi. Pochi anni fa, il municipio ha creato un muretto con posti per sedersi tutto intorno all'albero, un sedile circolare con due aperture. Tanti anziani si sedevano a prendere il fresco che l'albero gli donava.
Negli anni Venti la città arrivava fin qui, era l'estrema periferia, intorno poche case e tutta campagna. Sotto l'Alberone stazionava un barbiere, aveva un sedia e una valigetta con tutto l'occorrente per fare la barba o tagliare i capelli, vivere qui era come trovarsi in un piccolo paese. Con il tempo, intorno all'Alberone, è sorto un mercato, sempre più grande, io lo ricordo come era negli anni Sessanta, si estendeva fino a via Paolo Paruta, ricordo un venditore di lumache, aveva una grande cesta, ogni tanto le rimetteva dentro perchè gli animaletti tendevano ad uscire. Nel 1927 venne costruito sulla piazza un grande palazzo dell'ICP, quello dove oggi c'è la gelateria Petrini (anch'essa presenza storica, per me il miglior gelato di Roma). Il palazzo fu progettato dall'arch. Camillo Palmerini, autore anche di tanti palazzi popolari a Testaccio, alla Garbatella, in piazza Tuscolo. Nelle vicinanze sorse la pizzeria "Dal Bersagliere" che ha all'interno la riproduzione su parete in grande dimensione del quadro di Michele Cammarano "La presa di Porta Pia" nel quale si vedono i bersaglieri che entrano nella breccia il 20 settembre 1870. L'originale è a Napoli, al museo di Capodimonte. Quando vanno via i banchi del mercato vengono messi i tavolini della pizzeria. All'interno anche una foto di Francesco Totti con Ilary Blasi, seduti a mangiarsi una pizza, perchè qui Totti era di casa, abitava in via Vetulonia (Porta Metronia). E' sempre un piacere andare in questa pizzeria, si respira un'aria di casa. La nostra amata quercia ha dato il nome anche alla sezione del Pci che si trova vicinissima, ora il partito comunista non c'è più, al suo posto si trova il circolo del Partito Democratico. Tanta storia anche in quei locali, la battaglia per l'acquisizione pubblica di villa Lazzaroni, gli anni di piombo con la morte di un giovane Ivo Zini colpevole solo di essersi soffermato davanti alla sezione per leggere l'Unità che era affissa a lato. Era una delle sezioni più grandi del Pci romano.
Mi piace anche ricordare un episodio dei nove mesi di occupazione tedesca di Roma. Uno dei partigiani più attivi della zona, Antonio Lalli, venne arrestato e torturato a via Tasso, quindi venne portato dai nazisti sotto l'Alberone (quasi cieco) e lasciato apparentemente solo, la speranza era che qualcuno lo riconoscesse per poter arrivare ai complici. Nessuno lo riconobbe. Dopo la liberazione la sorella raccontò che in un colloquio, al momento dell'abbraccio, disse che aveva riconosciuto due compagni di lotta ma di non averli chiamati per non coinvolgerli nella repressione. Antonio Lalli è stato fucilato a Forte Bravetta il 4 marzo 1944.
Insomma, c'è tanta storia intorno a questo albero, anzi Alberone!
La pizzeria dal Bersagliere.
Le case ICP in piazza dell'Alberone di Camillo Palmerini.
La storica gelateria Petrini, fino a pochi anni fa era cento metri più avanti,
ad angolo con via Orazio Coclite, ricordo quando un cono gelato
costava 30 lire!
Il mercato dell'Alberone, sarà trasferito nell'ex deposito Stefer
che si trova nei pressi.
Questa foto è del 4 giugno 1944, gli Alleati entrano a Roma tra due
ali di folla festanti, la foto è tratta dalla rivista Trentagiorni,
oggi non più pubblicata.
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