Tra tanti luoghi affascinati da vedere ne suggerisco uno, la Centrale Montemartini e in essa suggerisco di soffermarsi su una opera in particolare, il gruppo scultoreo che decorava il timpano del tempio di Apollo Sosiano. Ne restano nove frammenti che rappresentano una scena di battaglia tra Greci e Amazzoni.
Al centro
della scena campeggia l’immagine di Atena ispirata allo schema della
Parthenos fidiaca. Alla sinistra di Atena, vestita di peplo attico coperto sul
petto dall’egida, è la figura di Eracle, caratterizzato da una possente
resa anatomica della muscolatura, che sta movendo contro una amazzone,
forse Ippolita, della quale è conservata soltanto una parte del torso coperto
dal morbido panneggio di un peplo attico.
Una Nike sospesa in volo, a destra di Atena, ha appena posto sul
capo di Teseo una corona, simbolo della vittoria. La figura di Nike è
stata ricomposta parzialmente, la parte anteriore della splendida testa,
sorprendentemente, conserva tracce della cromia originale. Teseo avanza verso
destra, il braccio sinistro che forse teneva uno scudo è portato in avanti,
l’eroe sembra pronto ad aggredire la sua immediata antagonista, da riconoscersi
con qualche perplessità nell’amazzone a cavallo della quale resta
unicamente la parte inferiore vestita di corazza anatomica e di un corto
chitone. Una seconda amazzone a cavallo, alle spalle di Eracle, muove
contro un guerriero greco caduto in ginocchio. Infine, a chiudere la
composizione in prossimità dell’angolo sinistro del timpano, è la figura di un greco
giacente a terra, colpito da una freccia, come lascia supporre il piccolo e
nitido foro visibile sul petto.
Una foto del timpano del tempio di Apollo Sosiano,
all'interno della Centrale Montemartini,
scattata qualche anno fa in occasione di una mostra.
Sulla base
di considerazioni stilistiche, si è proposto di attribuire la creazione del
complesso frontonale a una personalità artistica non esente da influssi di
tradizione ionica e di datarne l’esecuzione tra il 450 e il 425 a.C. Allo
stesso ambito cronologico, contrassegnato da un grande fermento sociale,
culturale e artistico, sono assegnati i rilievi delle metope e di settori del
fregio del Partenone – con i quali queste sculture mostrano strette analogie –
ai quali lavorarono artisti e maestranze di tendenza eterogenee.
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