sabato 8 novembre 2014

E' straripato il fiume Almone. Serve la cura del territorio!

   Con le forti piogge di questi giorni è straripato il fiume Almone che attraversa la valle della Caffarella. L'acqua è uscita dal letto del fiume presso la torre Valca, come testimoniano le foto che seguono (grazie alla pagina facebook del Comitato per il Parco della Caffarella), e verso le ore 12 di ieri anche sull'Appia Antica che è rimasta chiusa al traffico da porta San Sebastiano alla chiesetta del Quo Vadis.
   A questo proposito Mario Tozzi, Commissario Straordinario del Parco Regionale dell'Appia Antica, ha dichiarato che "l'esondazione era ampiamente prevedibile, il problema del fiume almone va affrontato in maniera organica e strutturale. Non si possono continuare ad immaginare interventi tampone. Va rinaturalizzato l'intero corso che non è più in grado di sostenere questo regime di acque in un territorio così compromesso. La Regione Lazio ha recentemente assunto come priorità il risanamento del bacino dell'Almone. Proprio in questa settimana si stava lavorando per il reperimento di risorse economiche e per l'individuazione dei percorsi normativi".



     L'Almone è il terzo fiume di Roma, nasce sui colli Albani da infiltrazioni del Lago di Castel Gandolfo. Per gli antichi romani il fiume Almone veniva identificato con una dività, il dio Almone, che dava l'acqua o la siccità come egli desiderava. Aveva un culto importante, il suo rito si svolgeva ogni anno il 27 marzo proprio dove le sue acque sfociavano nel Tevere. Dal Palatino, dove c'era il tempio della Magna Mater (la dea Cibele), si portava il simulacro della dea con una solenne processione fino alla via Ostiense, l'immagine veniva immersa nell'acqua del fiume insieme agli arnesi del culto. Invece nel fondovalle, alle idi di luglio, arrivavano i cavalieri romani ed eseguivano una cavalcata in onore di Marte Gradivo in ricordo della battaglia del lago Regillo (493 a.C.). Il nome Almone deriva - secondo l'Eneide - dall'eroe troiano, figlio di Tirro, custode degli armenti dell'esercito di Enea, morto nella guerra con i latini.
     Il fiume Almone segna il confine tra il VII e l'VIII municipio.

   Nella valle della Caffarella, nel fondovalle, tra canne, pioppi, salici, giunchi ed equiseti volano i baccaccini e le ballerine, saltano rane e rospi, strisciano biscie e salamandre.
     Ricordiamo che nei giorni scorsi il Comitato del Parco della Caffarella ha lanciato una sottoscrizione, tramite invio di email alla Regione Lazio, per salvare il fiume. E' una lodevole e importante iniziativa di cui questo blog ha già parlato in precedenza.

Nessun commento:

Posta un commento