sabato 13 dicembre 2014

Allarme rosso per il fiume Almone che attraversa la Caffarella!

   Da ieri l'acqua del fiume sacro per gli antichi romani è improvvisamente diventata rossa nella zona di Capannelle. L'allarme è stato lanciato da Legambiente pensando a sversamenti sospetti. Si chiede l'immediato intervento delle autorità competenti per verificare eventuali sversamenti abusivi e nocivi.
   Confidiamo in un rapido intervento, a partire dal Parco Regionale dell'Appia Antica.
Il fiume Almone in Caffarella in una foto dell'estate scorsa.

     Il fiume Almone è il terzo fiume di Roma, nasce sui colli Albani da infiltrazioni del Lago di Castel Gandolfo. Per gli antichi romani il fiume Almone veniva identificato con una divinità, il dio Almone, che dava l'acqua o la siccità come egli desiderava. Aveva un culto importante, il suo rito si svolgeva ogni anno il 27 marzo proprio dove le sue acque sfociavano nel Tevere. Dal Palatino, dove c'era il tempio della Magna Mater (la dea Cibele), si portava il simulacro della dea con una solenne processione fino alla via Ostiense, l'immagine veniva immersa nell'acqua del fiume insieme agli arnesi del culto. Invece nel fondovalle, alle idi di luglio, arrivavano i cavalieri romani ed eseguivano una cavalcata in onore di Marte Gradivo in ricordo della battaglia del lago Regillo (493 a.C.). Il nome Almone deriva - secondo l'Eneide - dall'eroe troiano, figlio di Tirro, custode degli armenti dell'esercito di Enea, morto nella guerra con i latini.
     Il fiume Almone segna il confine tra il VII e l'VIII municipio.

     Qui nel fondovalle tra canne, pioppi, salici, giunchi ed equiseti volano i baccaccini e le ballerine, saltano rane e rospi, strisciano bisce e salamandre.

Nessun commento:

Posta un commento