Durante i lavori per la
stazione della metro C scoperta la più grande vasca dell’antica Roma. Una
azienda agricola di 14.000 mq, la più vicina al centro di Roma, irrigata da un
bacino idrico di un quarto di ettaro, in grado di contenere 4 milioni di litri
d’acqua. La scoperta è stata effettuata a 15 metri di profondità, il manufatto risale agli anni di Augusto e
Tiberio. La vasca, in coccio pesto idraulico, supera le dimensioni del cantiere
della metro, ha m 35 di larghezza e 70 di lunghezza, era alimentata dall’Acqua
Crabra, un fosso che scorreva da Squarciarelli verso Roma. Sono stati messi in luce anche reperti paleobotanici. Trovati diversi attrezzi agricoli, come il
forcone a tre punte e i resti di palizzate con rametti di salice intrecciati,
inoltre tegole, tuboli, antefisse architettoniche che testimoniano che tutto
apparteneva a un unico proprietario. I reperti si potranno vedere grazie ad un
progetto di allestimento nella stazione stessa. La scoperta della vasca nel
2012. I reperti permettono di ricostruire la storia dell’area dal VII secolo
a.C. al XX, isolando 21 fasi distinte. Tracce di una strada arcaica del VI
secolo sul tracciato di via La Spezia. In via Sannio una officina marmoraria di
età imperiale in cui i marmi pregiati venivano riutilizzati per pavimentazioni
in opus sectile, cave di tufo tra via Monza e via La Spezia. Noccioli di pesca,
cesti, suole di cuoio, due frecce di cui una con la punta in ferro, nelle
costruzioni la sigla TL che fa pensare ad un unico proprietario.
Porta San Giovanni oggi, interessata dai lavori della metro C.
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