domenica 13 settembre 2015

Le torri di Roma

Questa mattina VediROMAinbici ha organizzato una bella passeggiata in bici alla scoperta delle torri di Roma, in particolare abbiamo visitato quelle che sono incluse in palazzi e solo un occhio esperto sa riconoscere. Eravamo in 33.
 La prima torre che abbiamo visto è la torre dei Capocci che si trova quasi al centro di piazza San Martino ai Monti (foto sopra), nella stessa piazza si trova la torre dei Cerroni (foto sotto).
     Forse la torre più vistosa di Roma, quella che dà meglio l’idea di come doveva essere la Roma medioevale. Dopo gli sventramenti di fine Ottocento la torre dei Capocci si erge solitaria al centro della piazza, di fronte alla torre dei Cerroni. La costruzione si deve alla famiglia Arcioni (di fatti è detta anche torre Arcioni), poi passata in proprietà alla famiglia Capocci che attorno vi edificarono una piccola cittadella fortificata. E’ databile al XII secolo. Oggi la torre è alta ben 36 metri, poggia su base quadrata ed è decorata da finestrelle, in cima i tipici merli medioevali non originali.
     Tra via Giovanni Lanza e via dei Quattro Cantoni sorge la torre dei Cerroni, costruita tra il XII e il XIII secolo, oggi è inglobata nella Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto. E’ appartenuta ai Cerroni, come dice il nome, in seguito ai Graziani. Presenta poche aperture, tipico il coronamento a merli pieni.


 Seconda tappa alla torre dei Grassi in via di Sant'Angelo in Pescheria (Portico d'Ottavia).
     In via di Sant’Angelo in Pescheria, addossata al propileo del Portico di Ottavia, al civico 19 si trova questa torre detta anche Fornincata o Soricata o dei Grassi dal nome della famiglia che la acquistò dagli Orsini nel 1369. Nel XV secolo la torre passò ad un grossista di pesce di nome Renzo Perticappa, nel 1481 fu acquistata dall’Ospedale della Consolazione. La porta maggiore si apre sulla via del Portico d’Ottavia, è incorniciata da frammenti antichi, su questa facciata si dovevano aprire tre finestre delle quali restano elementi della cornice. L’arco rampante che si vede su via di Sant’Angelo in Pescheria venne aggiunto nel XV secolo.

 Terza tappa alla torre Millina in via di Santa Maria dell'Anima (a due passi da piazza Navona). Tor Millina è quella che si vede nella foto sopra e nella foto sotto.
     La collocazione di questa torre ad angolo tra via dell’Anima e via di Tor Millina, è tipica delle case con torre. La torre risale al XIII secolo ma, la sistemazione attuale è del 1491 quando Pietro Mellini, in occasione del matrimonio del figlio con la nipote del papa Innocenzo VIII costruì il palazzetto e restaurò la torre.
     Si tratta di una torre di quattro piani, due piani in più rispetto al palazzetto. Il nome Millina è scritto in terracotta sulla sommità. I merli sono di tipo ghibellino.


 Altra tappa, altra torre. Questa è tor Sanguigna.
     La torre, posta sull’angolo di via Zanardelli, di fronte a via dei Coronari, è addossata a due edifici e al piano terra ospita una pizzeria. Sorge sui resti delle stadio di Domiziano. E’ caratterizzata da due diversi tipi di mattoni, in laterizio e in tufo, una testa è murata all’altezza del primo piano, ma è irriconoscibile. Accanto sorgeva la rocca dei Sanguigni, famiglia di parte ghibellina che si è estinta nel Settecento.
 Qui siamo in via Zanardelli, facciamo una sosta per il caffè.


Una bella foto di gruppo qui ci sta proprio bene. Siamo in piazza Margana per vedere la torre e la casa dei Margani.
     Fra il Trecento e il Cinquecento la famiglia Margani edificò un complesso edilizio che mantiene ancora oggi il fascino antico, un angolo di Roma che sembra sospeso nel tempo e nello spazio. Fra la porta d’ingresso e la finestra del primo piano si possono ammirare, murati, due frammenti romani: un’aquila, e un motivo floreale. Contribuisce alla bellezza senza tempo dell’insieme l’edera e i fiori che crescono sulla facciata della casa, ma soprattutto il portale a bugne decorato nel Cinquecento. Celebre un acquerello di Franz che ritrae questo luogo.

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