A pochi metri da
piazza Navona, in un dedalo di vicoli e strade si scopre questo albergo che è
frequentato prevalentemente da politici e personaggi dello spettacolo. I suoi
saloni con i pavimenti in marmo, sofà in velluto e statue, ospitano spesso
mostre di oggetti d'arte. Il suo ristorante con il bel camino, l'argenteria e i
candelabri in ferro battuto, ha quel tocco d'austerità dei luoghi attenti alla
tradizione. Dalle stanze suggestive viste sui tetti di Roma, ma da non perdere
è il caffè posto all'ultimo piano.
L'albergo venne
creato da Spartaco Vannoni (1922-1980) nel 1963, è famoso in tutto il mondo per
la suggestiva cascata di verde, un mix di vitigno, glicine e buganvillea.
Nell'interno spicca una pregevole collezione di ceramiche di Picasso e di arte
Maya di cui il Vannoni era raffinato collezionista. Il terzo piano è stato
disegnato dal famoso architetto Richard Meier.
Questo era
l'albergo nel quale alloggiava Craxi[1]
quando era a Roma, da qui uscì accolto con il lancio di monetine quando le
accuse di corruzioni divennero stringenti (15 dicembre 1992 primo avviso di
garanzia).
La via si chiama
così per la presenza di un maestro di musica che aveva un'insegna dipinta
rappresentante Apollo, Febo (epiteto greco del dioApollo, Phoibos, splendente,
luminoso, era il dio di tutte le arti, della medicina, della musica e della
profezia) e le Muse[2].
[1] Bettino Craxi (Milano 1934 - Hammamet 2000) capo del governo dal 4
agosto 1983 al 17 aprile 1987 in due governi successivi. Primo socialista capo
di governo. Coinvolto nelle inchieste Tangentopoli subì due condanne definitive
per corruzione e finanziamento illecito al suo partito. Morì mentre erano in
corso altri quattro processi contro di lui.
[2] Febo il nome della strada da: Rendina, Paradisi, Le strade di Roma,
ed. Newton, 2003.
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