In questa foto della cupola michelangiolesca di San Pietro vista da Castel Sant'Angelo c'è tutto il fascino di una delle più stupefacenti opere costruite dall'uomo.
Su tutta la città domina l’immensa CUPOLA
michelangiolesca, la più grande e maestosa opera in muratura che mai sia stata
creata. Michelangelo si ispirò per essa alla cupola di Santa Maria del
Fiore a Firenze e ne derivò la struttura a doppio guscio, quello interno
è portante. Egli diresse la costruzione di tutta la parte inferiore, fino
al tamburo, che era quasi ultimata alla sua morte (1564). La cupola fu
eretta in 22 mesi da Giacomo della Porta[1],
assistito da Domenico Fontana, che modificò in parte il progetto
michelangiolesco. E’ alta 133,30 m, all’interno 117,57. Si può arrivare
in cima salendo 551 scalini. Prima dell’illuminazione elettrica la cupola si
illuminava con fiaccole che venivano montate dai sampietrini calandosi
dall’alto mentre si reggevano a delle funi, degli equilibristi.
[1] Giacomo della Porta (Genova 1533 – Roma 1602) architetto e
scultore, allievo del Vignola. Realizzò la chiesa del Gesù, il palazzo della Sapienza, Santa Maria ai Monti, la fontana delle
Tartarughe, la villa Aldobrandini
a Frascati. Gli è attribuita porta San Giovanni da cui ha origine via Appia
Nuova.
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