sabato 26 gennaio 2013

Ecco le piste ciclabili di Londra. Che ne pensate?

   L'amico Bruno de Angelis ha fatto un viaggio a Londra con la sua famiglia, mi ha inviato queste belle foto che documentano le piste ciclabili di Londra. Sono piste ciclabili del tutto diverse da quelle che abbiamo a Roma e in Italia, non sono in sede propria, sono individuate da un semplice tratto di vernice sull'asfalto, posizionate subito sotto il marciapiede. Se a Roma si facesse una pista ciclabile così ci sarebbe la rivolta di tutti gli automobilisti che direbbero: "E io dove parcheggio la mia macchina?"
Attenzione! In Inghilterra le macchine camminano
tenendo la sinistra! In questa foto si vede bene che,
in prossimità degli incroci, la pista ciclabile si
estende su tutta la carreggiata, in modo da dare
più visibilità alle biciclette.


Ecco la pista ciclabile di Londra, solo due strisce
sotto il marciapiede e il simbolo della bici che preannuncia
la loro possibile presenza.

Nell'attraversare un incrocio la pista ciclabile
diviene più larga, quasi a dare una sorta di precedenza
ai ciclisti.

Ancora un'immagine di pista ciclabile ad una intersezione.
E voi cosa ne pensate? Vi sembra un buon sistema?
E' un passo avanti o sono comunque preferibili le piste
ciclabili su sede dedicata?

3 commenti:

  1. Roma è una città complessa con zone vaste e varie che attraversano ambiti più o meno urbanizzati.
    La pista in sede dedicata è ovviamente auspicabile ma (costi a parte) più facilmente realizzabile lungo arterie principali.
    Nelle aree maggiormente antropizzate una pista in sede propria è improbabile poiché dovrebbe tenere conto di numerose intersezioni e accessi che comporterebbero numerosi cartelli di segnalazione inizio/fine e relative rampe se la pista è rialzata.
    Credo sia più realistica (anche perché più economica) la realizzazione di piste simili a quelle che vediamo nelle foto pubblicate.
    P.S.: gli allargamenti e gli ingombri a tutta corsia in corrispondenza delle intersezioni, sono sicuramente generate dal buon senso tecnico dei progettisti ma riflettono anche un inconscio comportamento di sicurezza dei ciclisti (anche italiani) come ad esempio quando, in corrispondenza di un semaforo ci piazziamo avanti alle auto per ripartire sapendo che ci hanno visto.
    SCUSATE LA LUNGHEZZA DEL COMMENTO

    RispondiElimina
  2. Grazie per il commento che condivido in pieno!
    Penso che - in una prima fase - vanno bene le piste sui marciapiedi (vedi viale delle Belle Arti), oppure un tratto di vernice all'inglese, perchè comunque segnalano agli automobilisti che ci potrebbe essere il passaggio di ciclisti! Il vantaggio di queste due forme di ciclabili è che sono a costo pressocché zero. E sono un passo avanti a favore di una mobilità ecologica ed economica.
    L'ideale resta la pista ciclabile su sede dedicata, vedi la Dorsale Colombo. Per il fatto che queste costano tanto bisogna tener presente che in Italia un Km di p.c. costa 100.000 € mentre, un Km di metropolitana costa oltre un milione di €. Facciamo due conti e vediamo se conviene o no avere sempre più persone che usano la bici.
    Piero

    RispondiElimina
  3. Mi sono sbagliato, un Km di metropolitana in Italia costa oltre 50 milioni di euro. Sono andato a rivedere i dati relativi alla metro B1 inaugurata a Roma nel giugno scorso.
    E' lunga 4 Km, è costata 220 milioni di euro. Facendo 220:4 = 55. La matematica non è un'opinione.
    Piero

    RispondiElimina