lunedì 7 gennaio 2013

William Kentridge: un artista che tenta di unire arte e teatro.



   Andare al MAXXI è sempre un grande piacere, sarà per il mondo
giovane che si respira, sarà per l'edificio progettato da Zaha Hadid,
con le sue forme innovative, uniche a Roma e nel mondo, oggi c'è un
motivo in più per rendere piacevole una visita al MAXXI, ed è
la mostra dedicata all'artista sudafricano, fra i più famosi a
livello internazionale, anche perchè tenta nelle sue opere di
attuare uno scambio con altri campi disciplinari. Uno per tutti:
la scienza con le sue teorie. L'installazione, il video, la
danza, il teatro entrano tutti in relazione nella sua opera.

   Contemporaneamente alla mostra delle opere dell'artista, al
teatro Argentina dal 15 al 18 novembre è andato in scena un suo
spettacolo. In esposizione si potranno vedere 15 serigrafie
inedite oltre ad opere già conosciute dai frequentatori del
MAXXI. Il nucleo centrale dell'esposizione è "Il rifiuto del tempo"
una installazione nella quale l'artista ragiona sul controllo
e la misurazione del tempo. L'opera si compone di una grande
struttura centrale in legno, contornata da filmati, commenti
musicali e metronomi regolati su velocità diverse.

Due immagini del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto,
in apertura due immagini del MAXXI,
tutte le foto sono di Piero Tucci.

   Ricordiamoci che al MAXXI - in questi giorni - si può vedere
anche la mostra di Le Corbusier, il genio dell'architettura
contemporanea; quella di Grazia Toderi, mentre sul piazzale
si trova il "Terzo Paradiso" di Michelangelo Pistoletto.
   MAXXI, via Guido Reni 2, aperto tutti i giorni dalle 11 alle 22,
facilmente raggiungibile con la metro A scendendo a Flaminio e
poi prendendo il tram 2 e scendendo alla fermata Auditorium.
La mostra di Kentridge è aperta fino al 3 marzo.

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