giovedì 9 luglio 2015

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la galleria che vedi nella foto.


Nella foto di ieri il Foro di Traiano, in primo piano la Basilica Ulpia.
     L’ultimo e più grandioso foro di Roma, opera di Apollodoro di Damasco, architetto imperiale. Constava di una piazza rettangolare di m 118x89, con ingresso sul lato corto opposto a dove oggi sorgono le due chiese di Santa Maria di Loreto e Ss. Nome di Maria e dove era il Tempio di Traiano. I lati lunghi fiancheggiati da portici absidati e sopraelevati erano collegati alla Basilica Ulpia, oltre vi erano le due biblioteche: latina e greca, in mezzo la colonna di Traiano che, giunta a noi quasi intatta, costituisce uno dei luoghi caratteristici del Foro.
     Alta circa 40 m, mentre la sola colonna è di m 29,78, pari a 100 piedi, posa su un piedistallo ornato di trofei e ha in cima la statua di San Pietro, bronzo di Tommaso Della Porta, eseguito in collaborazione con Leonardo Sormani, collocatavi nel 1587 dove anticamente era la statua di Traiano. Attorno al fusto, costituito da 18 blocchi di marmo sovrapposti (alti m 1,50 per un diametro di m 3,50) si svolge un fregio a spirale lungo m 200 e alto circa un metro ornato da circa 2.500 figure (le principali alte 60-70 cm), che rappresentano gli episodi più salienti delle spedizioni di Traiano contro i Daci (101-103 e 107-108). Dai ripiani e dai terrazzi del tempio di Traiano, della Basilica Ulpia e delle due biblioteche si potevano seguire gli svolgimenti dei fatti reso con uno stile finissimo  e reso più evidente dalla policromia ora scomparsa. Guardando circa a metà altezza, si vede bene la figura della Vittoria del tipo detto di Brescia, separante i due cicli delle rappresentazioni. Al museo della Civiltà Romana si vedono i calchi in gesso di tutti i rilievi. Nella cella erano custodite le ceneri di Traiano in un’urna d’oro. La magnifica iscrizione sorretta da due Vittorie alate ricorda il taglio della sella tra Campidoglio e Quirinale.
     La basilica Ulpia, scavata nel 1812, aveva dimensioni quasi uguali a quelle di San Paolo fuori le Mura. Era divisa da un quadruplice colonnato in cinque navate, i lati corti terminavano con due esedre, una delle quali trovasi sotto il palazzo Roccagiovine presso la scalinata di Magnanapoli. Il colonnato è stato rialzato o sono segnate le basi delle colonne. La navata centrale aveva due ordini di colonne, le inferiori di granito, assai maggiori per altezza e diametro, le superiori di cipollino.

   Oltre si vedono i Mercati di Traiano  geniale opera probabilmente dello stesso architetto del Foro, Apollodoro, che aveva l’ufficio di sostenere il terreno del Quirinale, al cui fianco tagliato si appoggiava la costruzione. L’esedra ad emiciclo dei mercati aveva alle estremità due sale absidate, era a tre piani di botteghe. La quarta bottega a sinistra del piano terreno è stata ricostruita per dare un esempio di come fossero. All’estremità destra dell’emiciclo è un’ampia scala antica.

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