Aprirà al pubblico tra due anni, nella villa in cui abitava presso le
Terme di Caracalla un museo dedicato al Alberto Sordi, o meglio una casa museo. Nel salotto foto ricordo, argenti in vetrina e una
collezione di animali in porcellana. Una barberia foderata di specchi, con
quadri di Maccari e Zavattini. Nello studio i premi con le fotografie, tantissime quelle con papa Wojtyla, lo studio è tutto foderato di libri e enciclopedie. Su una
poltrona leggeva i copioni e se non gli piacevano li buttava per terra. La sala
da pranzo, lo scalone e il teatro con le sculture di Ceroli ai lati dove Sordi
vedeva i film e dava cene e feste. Tra gli ospiti fissi Fellini, Masina, Monica
Vitti, lo sceneggiatore Sonego, Amidei, Piccioni, Scola e tanti cardinali. Alla
morte della sorella Savina, nel 1972, sulla casa calò un velo di lutto, tutto
rimase in penombra, sempre più rari gli invitati e le uscite, il teatro chiuso.
Per l’inaugurazione torneranno i tre De Chirico oggi alla Gnam in prestito.
Dal
27 giugno prenderà il via una arena con i suoi film in quel piazzale giardino che è sotto casa sua e si vede bene da viale delle Terme di Caracalla.
Viene da domandarsi: ma ci saranno le risorse per gestirla e tenerla aperta al pubblico? Perchè ci sono musei importanti, come la Galleria Nazionale d'Arte Moderna che ha il primo settore molto spesso chiuso.
La casa di Alberto Sordi vista da viale delle Terme di Caracalla.
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