Il palazzo del Quirinale fu iniziato da Gregorio XIII nel 1574, sul
posto di una villa del cardiale Ippolito d’Este (il figlio del duca Alfonso e
di Lucrezia Borgia), per farne la residenza estiva dei papi. Vi lavorarono
successivamente il Mascherino, Domenico Fontana, Flaminio Ponzio, Carlo
Maderno, il Bernini e Ferdinando Fuga, fu compiuto sotto Clemente XII
(1730-40), ma già Clemente VIII era andato ad abitarvi e, dopo di lui tutti i
papi fino al 1870. Da quell’anno divenne la reggia dei Re d’Italia e, dopo il
1947, la residenza del Presidente della Repubblica Italiana.
L’ampia facciata del tardo Rinascimento è
a due piani con finestre a piattabanda e a timpano, a sinistra basse costruzioni e un baluardo
circolare ne nascondono la parte inferiore. A destra il grande portale di Carlo
Maderno, fra due colonne reggenti un ricco timpano arcuato con cornice spezzata
su cui le statue di San Pietro (di Stefano Maderno) e San Paolo del 1615. Al di
sopra grande balcone fiancheggiato da lesene, fregiato nel mezzo del timpano spezzato
da una Madonna con Bambino, di Pompeo Ferrucci (1635). Sulla destra emerge il
lato breve della sopraelevazione della “Manica lunga”. Nell’interno il vasto
cortile porticato è di Domenico Fontana, mentre la torretta dell’orologio, la
scala a chiocciola a colonne doriche binate sono del Mascherino. Le tre
finestre del piano nobile, ad angolo con via del Quirinale corrispondono alla
Cappella Paolina che prende il nome da Paolo V Borghese che la fece costruire
da Carlo Maderno, ha le stesse dimensioni della Cappella Sistina in Vaticano.
Nell’Ottocento quattro papi vi furono eletti. Ad essa segue il Salone dei
Corazzieri o sala Regia, sempre del Maderno con affreschi di Giovanni Lanfranco
e C. Saraceni, in essa si svolgono le principali cerimonie tra cui
l’insediamento del Presidente della Repubblica. Al balcone corrisponde la sala
del Balcone, seguono – affacciando sulla piazza: la sala Gialla, la sala di
Augusto, la sala degli Ambasciatori. Queste sale furono ricavate da un’unica
galleria in epoca napoleonica.
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