Nella foto di ieri il palazzo Altemps, costruito da Girolamo Riario prima del 1477 forse da Baldassarre Peruzzi (vedi nota 8, di questa prima fase si conservano i soffitti lignei del primo piano e gli affreschi della sala della piattaia), proseguita tra il 1511 e il 1523 dal cardinale di Volterra Francesco Soderini (fu residenza dell'ambasciatore spagnolo a Roma), quindi conclusa dopo il 1568 dal cardinale Marco Sittico Altemps e dai suoi eredi, che si avvalsero dell'opera di Martino Longhi il Vecchio (vedi nota 9). Il palazzo della famiglia Riario era sorto, a sua volta, su alcune strutture romane e medioevali, in parte visibili in una sala a piano terra.
Nell'Ottocento il francese Giulio Hardouin
eredita dalla moglie Lucrezia Altemps il palazzo. Nel 1883, in seguito alle
nozze tra la figlia di Hardouin, Maria, e il poeta Gabriele D'Annunzio, sorgono
contrasti tra i due e il palazzo viene ceduto alla Santa Sede che dal 1894 al
1969 lo dà in usufrutto al Pontificio Collegio Spagnolo. Finalmente nel 1982
viene acquistato dal Ministero dei Beni Culturali.
Dopo lunghissimi restauri e
adeguamenti funzionali delle strutture, dal 1997 il palazzo ospita una sezione
del Museo Nazionale Romano, in particolare la collezione Ludovisi
che,
avendo incorporato parte delle sculture già di proprietà degli Altemps (sedici
sculture), è idealmente connessa a questi spazi. Sono inoltre collocate in
questi spazi la collezione Mattei (già a villa Celimontana), la collezione Del
Drago (proveniente dal palazzo Albani - Del Drago alle Quattro Fontane) e la
collezione egizia. Dislocate su due piani, le collezioni ripropongono un
allestimento che richiama quello proprio delle raccolte gentilizie del passato.
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