giovedì 26 maggio 2016

Salvi i graffiti di Kentridge!

   Notizia dell'ultimo momento. Comune soprintendenza hanno deciso che questa estate le bancarelle che stazioneranno sulla banchina del Tevere tra ponte Garibaldi e ponte Sisto, saranno spostate per permettere a romani e turisti di poter vedere da ogni angolazione possibile i graffiti posti sull'argine del Tevere!
   Penso che sia una saggia decisione. Ci voleva poco!




     Il 21 aprile 2016 è stata inaugurata l’opera di William Kentridge “Triumphs and Laments”, uno spettacolare fregio lungo m 550 tra ponte Sisto e ponte Mazzini, sulla sponda destra del Tevere, là dove passa la pista ciclabile, una ottantina di figure alte fino a 10 metri. La tecnica di realizzazione dei graffiti o disegni è quella definita “per via di lavaggio”, si creano dei bianchi lavando la superficie dei muraglioni. Al massimo tra quattro anni scomparirà per l’azione dei batteri, per il trascorrere del tempo.
     Per l’inaugurazione si è tenuta una performance con musiche originali composte da Philip Miller e Thuthuka Sibisi, una danza di ombre e due processioni musicali che ha visto coinvolti 40 musicisti e vocalisti. 
     Contemporaneamente al MACRO sono esposti 80 lavori preparatori, disegni e studi per questo grande lavoro.  L’artista vi ha lavorato da circa un mese, l’idea è partita dall’associazione Tevereterno nel 2002, ci sono voluti 4 anni per ottenere i permessi e un anno e mezzo per realizzare i disegni preparatori. L’opera è stata realizzata con contributi privati.
     L’opera si vede meglio dalla riva opposta del Tevere, si tratta di una sequenza di trionfi e tragedie dell’Urbe, non in modo cronologico: il corpo di Pasolini ucciso all’Idroscalo di Ostia, la Lupa capitolina, i rilievi della colonna Traiana, Giorgiana Masi, Giordano Bruno, la figura del Duce a cavallo, Remo primo martire di Roma, la Vespa di Vacanze romane, la scena chiave della Dolce Vita di Fellini ambientata in una vasca da bagno, il corpo di Aldo Moro nella Renault 4. E poi ancora imperatori e papi, Anita Garibaldi e Anna Magnani in Roma città aperta, le figure dell’Arco di Tito, il sarcofago Ludovisi (a palazzo Altemps), l’estasi di Santa Teresa.

     E’ il più importante progetto di arte urbana realizzato in questi anni in Europa.





Nessun commento:

Posta un commento