venerdì 6 maggio 2016

Bellissima villa Aldobrandini restaurata.


     Se amate Roma non perdetevi una visita a villa Aldobrandini restaurata. L’ingresso è da via Mazzarino 11, dal 1926 è proprietà dello Stato italiano. E’ un giardino pensile racchiuso da muraglioni. Nel Novecento il palazzo e parte del giardino furono assegnati all’Istituto Internazionale per l’Unificazione del Diritto Privato.

     La storia di questa villa inizia nel 1566 quando monsignor Giulio Vitelli, originario di città di castello, acquistò una vigna in località monte Magnanapoli. Secondo una schema diffuso nel Cinquecento la villa comprendeva: il casino, il giardino segreto e un parco che arrivava fino a palazzo Pallavicini Rospigliosi (ancora non esistente). L’architetto Carlo Lambardi[1] vi fece lavori di restauro e abbellimento come il portone d’ingresso ad angolo con via Panisperna. Nei primissimi anni del Seicento la villa fu acquistata da papa Clemente VIII per donarla al nipote Pietro Aldobrandini. Giacomo della Porta[2] dotò il palazzo di scale e logge e di una facciata sul giardino. Il giardino stesso fu arricchito con alberi di alto fusto in parte ancora esistenti, statue, vasi, cippi, sedili, alcune fontane e una peschiera oggi non più esistente.

     Ai piani superiori era ospitata una ricchissima collezione di opere d’arte lasciate in eredità da Lucrezia d’Este duchessa d’Urbino. Vi erano quadri di Giovanni Bellini, Tiziano, Dosso Dossi, della scuola veneta e ferrarese, oltre a Raffaello e ambiente romano. “Le nozze aldobrandini”, pittura romana ad affresco, di epoca augustea, venute alla luce all’Esquilino nel 1601 sono ora ai musei vaticani. La villa passò ai Pamphili e ai Borghese che spostarono la collezione nelle proprie gallerie.

     Tra il 1811 e il 1814 la villa fu sede del governatore francese di Roma, con la restaurazione tornò agli Aldobrandini che la tennero fino al 1926 quando passò allo Stato ormai ridotta per l’apertura di via Nazionale. Negli anni Trenta Piacentini aggiunse un corpo neocinquecentesco su via Panisperna. La scalinata di ingresso su via Mazzarino si deve a Cesare Valle (1938).

        E’ stata restituita alla cittadinanza, il 21 aprile 2016 in occasione del Natale di Roma, era chiusa dal 2013. Grazie ai fondi Arcus, la società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. L’Arcus ha ripristinato l’impianto idrico delle fontane fermo da anni, recuperato specie botaniche in via di estinsione, rinnovato gli arredi, restaurato la pavimentazione e messo a norma gli affacci. La sovrintendenza è interventua su marmi antichi, statue e fontane ora totalmente riqualificate.



[1] Carlo Lambardi o Lombardi autore della facciata di Santa Francesca Romana, di palazzo Costaguti in piazza Mattei (dove si trova la fontana delle Tartarughe) e di villa Aldobrandini.
[2] Giacomo della Porta (Genova 1533 - Roma 1602), architetto e scultore, allievo e aiuto del Vignola, costruì la chiesa del Gesù a Roma, la chiesa di Santa Maria ai Monti, la fontana di piazza Colonna, la fontana del Tritone, la fontana delle Tartarughe in piazza Mattei, le fontane minori in piazza Navona. E’ passato alla storia per aver realizzato la cupola di Michelangelo in San Pietro dopo la morte del grande artista, sua la facciata di palazzo Altemps.

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