venerdì 20 maggio 2016

Quale strategia seguire per una città più vivibile? Per una città amica delle bici?

Quale strategia seguire per avere una città a misura d'uomo? Questa domanda è quanto mai importante ora che si avvicinano le elezioni per il nuovo sindaco di Roma. Credo che le indicazioni migliori vengano dal documento prodotto dal Coordinamento di Roma Ciclabile che ci permettiamo di trascrivere in forma quasi integrale.

Roma deve mettere in campo serie politiche per la mobilità nuova. Con l’obiettivo di ridurre il numero di auto immatricolate, che a Roma si attesta sui valori più alti a livello mondiale. Per aumentare gli utenti del trasporto pubblico, a Roma sui valori più bassi. Per ridurre i costi (finanziari e umani) e aumentare la qualità dell’aria e degli spazi pubblici, il benessere e la socialità dei cittadini, sviluppare le economie migliori.
La bicicletta è una delle chiavi di volta di una mobilità urbana diversa, innovativa e intelligente, non è solo un mezzo di trasporto sostenibile. E’ un modo veloce per spostarsi quotidianamente; dà autonomia negli spostamenti e consente al contempo di socializzare la città. Non solo può sostituire l’auto ma può aggiungere qualcosa ai nostri percorsi quotidiani: movimento e benessere, risparmio di tempo e di denaro. Le biciclette sono agili, pratiche e flessibili e si adattano alla vita delle città: ora tocca a Roma riconoscerle e garantire loro sicurezza e dignità di “mezzo di trasporto quotidiano” dando spazio ad una nuova cultura della sicurezza e della ciclabilità urbana. L’obiettivo è realizzare anche a Roma le condizioni per una mobilità in bicicletta sicura e competitiva con l’automobile. Questo significa ripensarla per muoversi a piedi, in bicicletta e con il trasporto pubblico.
Per questo proponiamo un Documento di impegni per la prossima Amministrazione, che sintetizza le proposte principali in materia di mobilità nuova. Tra queste vi sono la riduzione al limite dei 30 chilometri orari della velocità urbana, più investimenti sul trasporto pubblico, sulle infrastrutture minori e sugli spazi riservati a ciclisti e pedoni, da mettere al centro del ridisegno della città e dei quartieri, e poi campagne di comunicazione, fino all’educazione nelle scuole.
Vogliamo che la prossima amministrazione sottoscriva questi impegni, li consideri fondamentali e li traduca in azioni. Per rafforzare la lobby a sostegno degli interessi della mobilità collettiva alternativa alla lobby della mobilità individuale motorizzata. I nostri interlocutori non saranno solo le istituzioni, i ciclisti urbani e le loro associazioni, ma tutti i cittadini, singoli e organizzati nelle reti sociali e nelle diverse forme di rappresentanza.
Gli obiettivi generali
Ø       Raggiungere la ripartizione 10-20-30 della mobilità (% di ripartizione modale, tra bici, pedoni, TPL);
Ø       Ridurre lo spazio occupato dalle auto (in movimento e in sosta) con l’incremento delle isole ambientali e il ridisegno dello spazio pubblico a favore di pedoni e ciclisti;
Ø       Adottare i 30 km/ora in ambito urbano con eccezione della viabilità principale o di ambiti definiti, la cui definizione sia responsabilità dei Piani locali
Realizzare i 1.000 km di percorsi ciclabili previsti dal Piano quadro della ciclabilità
La strategia
Ø       Ridisegnare gli spazi pubblici e le strade, e nuovi quartieri car free, ai fini della moderazione del traffico e della convivenza tra diversi modi di muoversi.
Avviare, nei primi tre anni di attuazione del Piano della ciclabilità, due sottoprogrammi qualificanti, con impegni di spesa dell’ordine di almeno 50/60 milioni € annui (20 già previsti dal Piano e 40 per i quartieri):
100 quartieri sostenibili”, le zone 30, ZTL e isole ambientali,
100 strade sostenibili”, le strade riqualificate per tutti, con riduzione degli spazi per le auto, corsie preferenziali per trasporto pubblico e ciclabili
Programmi da far partire subito, con risultati entro tre anni (uno di progettazione e due di attuazione), un quartiere a municipio e 10 strade di grande percorrenza. Da riproporre ogni anno.
Per i quartieri coinvolti occorrono opere per far rispettare i limiti di velocità e per tutti i cittadini: riduzione ampiezza carreggiate, dossi nei passaggi pedonali, marciapiedi allargati, piccole piazze per l’incontro, pedonalizzazione intorno a scuole e di tratti stradali…A partire dalle aree centrali, con la istituzione della zona C, l’allungamento degli orari delle ZTL, la chiusura al traffico di Via dei Fori Imperiali.
Le strade da cui partire potrebbero essere i corridoi della mobilità (flaminia, salaria, tiburtina, prenestina, casilina, appia nuova, ostiense, marconi, portuense, gregorio VII), dove è necessario creare piste ciclabili protette, da accompagnare con la riduzione dei parcheggi lungo la carreggiata, rallentando la velocità delle auto – anche con autovelox – allargando i marciapiedi, facendo o aumentando le corsie preferenziali, il verde di arredo e le alberature, creando luoghi di sosta pedonale e di piccole attività.
Ø       Progettare e attivare servizi integrati e innovativi
Per una Roma amichevole che incoraggi il passaggio dall’auto in proprietà a sistemi integrati di mobilità. Ad es.: parcheggi bici-TPL, stalli, parcheggi bici ovunque (davanti alle scuole, ai servizi pubblici, nelle strade  commerciali, ecc.), parcheggi negli spazi condominiali, ciclofficine e luoghi di aggregazione (Bike Squares, ciclodromi), ciclabilità diffusa, bikesharing, servizi bici cargo per le merci, intermodalità, infomobilità (orientate alle bici).
Ø       Ruolo delle comunità (privati, associazioni e cittadini) per dare loro informazione e voce, per valorizzare il loro ruolo di innovazione di servizi e di prodotti.
Riaprire seriamente gli spazi di partecipazione. Costruire consenso allargato, perché attuare un piano per la ciclabilità cambia stili di vita e di uso della città di molti cittadini. Portare la ciclabilità nei tavoli tecnici di partecipazione sulle politiche complessive della mobilità (con commercianti, imprese edilizie, sindacati, artigiani e industriali, associazioni) per contribuire alle politiche per la mobilità nuova.
Ø       Individuazione di investimenti da attivare per finanziare la mobilità ciclistica (dai privati alla UE)
Ø       Incentivi e disincentivi
Valorizzazione buone pratiche, incentivi per i lavoratori (premi, agevolazioni, convenzioni, abbonamenti e defiscalizzazioni per i datori di lavoro che li utilizzano). Incentivi mirati ai giovani (premi, riconoscimento sociale, abbonamenti, convenzioni, modalità aggregazione). Disincentivi all’uso dell’auto (aumento della tariffazione sosta, aumento delle ZTL e delle isole ambientali, introduzione della zona C).
Ø       La cabina di regia.

Struttura operativa adeguata, che svolga compiti di coordinamento e di progettazione, con un staff tecnico di livello alto (sull’esempio di altri uffici biciclette di grandi città), con competenze specializzate (da formare appositamente), in grado di svolgere tutte le attività necessarie: aggiornamento e verifica della pianificazione, coordinamento operativo con gli altri assessorati, progettazione, appalti e direzione lavori, monitoraggio e manutenzione, partecipazione e comunicazione. Sotto la diretta responsabilità del Sindaco, che è commissario all’emergenza traffico.

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