venerdì 8 luglio 2016

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la piazza che vedi sotto.

Nella foto di ieri piazza della Libertà che si trova nel rione Prati, affacciata al Tevere, al di là di ponte Margherita, all'inizio di via Cola di Rienzo.
   La piazza è costituita da due aiuole verdi e circondata da villini o palazzi di stile eclettico, la costruzione del sottopasso del lungotevere nel 1960 ha snaturato in parte la bellezza del luogo. Oltre alla lapide che ricorda la fondazione della Lazio, vi si trova il monumento al drammaturgo Pietro Cossa e Casa De Salvi, una palazzina del 1930 opera di Pietro Aschieri (autore della piazza e del palazzo della Civiltà Romana all’Eur con altri, case popolari alla Garbatella, in via Taranto, della Casa di Lavoro dei Ciechi di guerra in via Rovereto). “Rappresenta un classico della palazzina romana che ebbe in Aschieri un magistrale interprete, con quell’andamento ritmico e ondulato delle finestre e dei balconi in un’alternanza di concavo e convesso, tipica espressione di gusto scenografico particolarmente accentuata nella plastica accentuazione delle angolare” (da: Rendina – Paradisi, Le strade di Roma, ed. Newton, 2003, vol. II, pag. 707). In questa piazza c’era l’ufficio elettorale per Francesco Rutelli sindaco nel 1993. Una lapide ricorda la fondazione del Comitato di Liberazione Nazionale il 9 settembre 1943 con a capo Ivano Bonomi. Un’altra lapide ricorda Massimo Gizzio, nel punto in cui venne ucciso dai fascisti mentre conduceva una manifestazione di studenti del vicino liceo Dante. Il 20 maggio, il giardino del lato Nord è stato intitolato a Ettore Troilo comandante della brigata partigiana che agiva sulla Majella, in Abruzzo. Sempre nel lato Nord della piazza, ma più vicino al Tevere si trova il monumento a tutti i Caduti delle Forze dell’Ordine. In angolo con via dei Gracchi e via Orsini si trova uno dei più bei villini liberty di Roma: il villino Cagiati. In esso Garibaldi Burba si diverte a recuperare lo stile medioevale componendo liberamente gli elementi di una costruzione. Eccezionale la qualità delle decorazioni. Splendido il sottotetto con dipinto di girasoli, sopra e sotto le finestre altri dipinti floreali, sono opera di Galimberti. Un gazebo sul giardino di via dei Gracchi. Le ceramiche sul muro di cinta di via Orsini sono di Galileo Chini, particolari portalumi all’ingresso.

     Vi ha sede la fondazione Gabriele Sandri, un tifoso della Lazio ucciso l’11 novembre 2007 alla stazione di servizio Badia al Pino, presso Arezzo, da un solo colpo di pistola sparato dall’agente di Polizia Luigi Spaccarotella che si trovava sull’altra carreggiata dell’autostrada. Gabriele è colpito al collo mentre si trovava all’interno di un’auto. L’intervento dell’agente era stato sollecitato da una rissa tra tifosi laziali e juventini nel parcheggio dell’area di servizio. Dopo vari gradi di giudizio Spaccarotella viene condannato per omicidio volontario a 9 anni e 4 mesi di reclusione. In tutti gli stadi si osserva un minuto di silenzio, la partita Roma – Cagliari viene rinviata, nonostante ciò un centinaio di ultras laziali e romanisti attaccano la stazione di polizia in via Guido Reni, un commissariato in via Fuga, gli uffici del Coni e la caserma dei carabinieri di Ponte Milvio. La fondazione, organizzazione senza fini di lucro, ha lo scopo di onorare la memoria del giovane attraverso la promozione di iniziative per lo studio e il contrasto della violenza, soprattutto fra i giovani e i bambini. Un gruppo si occupa di donazione del sangue, un altro di premi letterari, un altro ancora di iniziative nelle scuole.

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