mercoledì 20 luglio 2016

Rivive il mito della "Dolce vita" con multa di 450 €.

   Il mito della Dolce vita è sempre vivo! Questo ha pensato una donna tedesca di 54 anni che è convinta di essere una sosia di Anita Ekberg. Ieri ha voluto fare un bagno nella Fontana di Trevi lanciando baci ai turisti e romani che la guardavano esterefatti e incuriositi. Ovviamente è stata multata dai Vigili Urbani, ma lei non si è lamentata, ha pagato e poi ha dichiarato che i vigili sono stati gentili con lei, l'hanno anche accompagnata al bancomat. I vigili hanno verificato che non vi siano stati danni alla fontana.
   Sembra che l'iniziativa sia stata una forma per pubblicizzare un libro della donna in uscita in questi giorni.
La foto è presa dal sito adnkrons che ringrazio.

     La fontana più scenografica e famosa del mondo, è entrata nell’immaginario collettivo per una scena de “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini, Sylvia (Anita Ekberg), accompagnata nei suoi capricci notturni da Marcello (Marcello Mastroianni). La protagonista insiste nel cercare il latte per il gattino da lei trovato, improvvisamente eccoli davanti alla fontana, senza esitare un istante la donna entra in acqua chiamando: “Marcello”, lui la segue, tenta di toccarla senza riuscirci, come se una diva del cinema fosse inaccessibile, il flusso dell’acqua si interrompe, si fa giorno, la folle notte dei due giovani è finita, dovranno tornare alla realtà.
     Questa scena è stata citata innumerevoli volte, addirittura nel film “C’eravamo tanto amati” (1974) di Ettore Scola, i protagonisti (Nino Manfredi e Stefania Sandrelli) si incontrano, dopo tanti anni, proprio mentre si sta girando la scena citata, i protagonisti di allora (Fellini e Mastroianni) interpretano se stessi.
     Questo luogo fa da sfondo a “Tre soldi nella fontana” (1954) di Jean Negulesco, un enorme successo commerciale negli Usa, davanti alla fontana finisce il viaggio in Italia di tre ragazze americane.
     Nel già citato film “Vacanze romane”, in un negozio di parrucchiere posto vicino al portone dove abitò Sandro Pertini (vedi lapide),  la principessa si toglie una grande soddisfazione: farsi tagliare i capelli.

     Indimenticabile il film Totòtruffa (1961) di Camillo Mastrocinque con Totò e Nino Taranto in cui Totò cerca di vendere la fontana di Trevi ad uno sprovveduto turista e con essa i diritti d’autore per le foto. I due protagonisti Antonio (Totò) e Camillo (Nino Taranto) vivono di piccole truffe e devono sfuggire al bonario commissario di polizia Malvasia (Ernesto Calindri) ex compagno di scuola di Antonio.

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