domenica 17 luglio 2016

Tenuta di Tor Marancia: un fantastico angolo di campagna romana.

     E’ un’area verde di circa 200, con vincolo paesaggisti ed archeologico dal 1997 grazie ad un soprintendente coraggioso Adriano La Regina, e parco pubblico dal 2002. Si sono sventati così i rischi di cementificazione che gravavano sull’area dai primi anni Novanta.
     Il parco fa parte del Parco Regionale dell’Appia Antica. Ha una forma quadrangolare, si sviluppa tra via Giulio Aristide Sartorio (a Nord), via Ardeatina (a Est), Roma 70 e via di Grotta Perfetta (a Sud) e via Vittore Carpaccio (a Ovest).
     Il parco ha tre ingressi: due sono dal lato di via Giulio Aristide Sartorio, cioè in piazza Lante (dove si trova un punto di informazioni turistiche dell’ente parco Appia Antica) e nella vicina via Francesco Belloni. Un altro ingresso è da viale Londra (lato Grotta Perfetta, Roma 70).

L'ingresso della Tenuta da piazza Lante
(quartiere Ardeatino).



Un campo di rosmarino.

Il sentiero che unisce il quartiere Ardeatino
a Roma 70-Grotta Perfetta.


     Il rischio di cementificazione è stato sventato nel 2002 quando il Consiglio Comunale (Veltroni sindaco) decideva lo spostamento dei progetti edilizi in altre aree e il Consiglio Regionale, con la delibera del 18.4.2002 (Storace presidente) ampliava il parco dell’Appia Antica includendovi questa tenuta. Tutto ciò era il risultato di una battaglia decennale delle forze ambientaliste Italia Nostra, WWF e comitati di quartiere. Si tratta di una delle più grandi vittorie ambientaliste dopo quella della Caffarella. E’ ancora in buona parte proprietà di privati e non è visitabile nella sua interezza. In futuro si prevede che ampie aree ad uso agricolo resteranno.
     E’ uno dei pochissimi lembi esistenti di campagna romana, un paesaggio ondulato tra i 15 e i 50 metri slm con pianori sommitali e zone umide che permettono una biodiversità elevatissima a ridosso di quartieri densamente abitati.
     Al centro scorrono due rami della marrana di Grotta Perfetta, una parete tufacea lunga circa 200 metri e alta 20 è quanto rimane dell’eruzione del vulcano laziale avvenuta tra 700.000 e 300.000 anni fa. L’estrazione delle pozzolane ha prodotto una serie di cavità e gallerie. La marrana è stata intubata per la costruzione dei quartieri della Garbatella, Tor Marancia e San Paolo.
     Lungo la marrana si trovano salici, pioppi, olmi e cannuccia di palude. In tutta l’area vegetazione spontanea come ginestra, leguminose e lecci, altre esotiche come robinie ed eucalipti introdotti dall’uomo.
     Sono presenti volpi, donnole, talpe e piccoli roditori. Nelle zone umide anfibi e rettili come rane, rospi, bisce dal collare, gechi, ramarri, lucertole. Numerosa l’avifauna: gheppio, nibbio bruno e passeriformi: merli, pettirossi, passeri, fringuelli.


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