lunedì 16 gennaio 2017

Cosa ci aspettiamo da Atac

Condividiamo in pieno questa lettera scritta da Giuseppe Teano, uno dei ciclisti più impegnati a Roma per una mobilità sostenibile. Non solo condividiamo ma ci auguriamo che le idee espresse da Giuseppe Teano in questa lettera vedano presto una fattiva realizzazione.
Mia cara atac
Mia cara atac. Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma
Ieri sera ti ho rinnovato la prova di fiducia annuale, come accade ormai da anni, a gennaio, recandomi in quello squallido stanzone, sotto la Stazione Termini.
Rinnovando l’abbonamento annuale bus e metro. E versandoti i rituali e annuali 250 euro.Tariffa piena. Nessuno sconto o facilitazione.
Dove ho aspettato pazientemente 55 minuti. Pagando in anticipo servizi che, spero, mi fornirai per il 2017. 250 euro. Ogni anno. Da svariati anni.
In uno squallido stanzone. Con poche sedie per sedersi. E impiegando il tempo bighellonando per Termini.
Aspettandomi, per il 2017, anche qualche migliorìa. Cosucce.
Che ci si sieda a un tavolo, e risolvere una volta per tutte, gli scioperi periodici mensili di ogni ultimo venerdì del mese?
O, per esempio, che entrino sui bus tutti i passeggeri dalla porta anteriore. Con biglietto. O abbonamento a vista.
Controllati dal conducente. Che vorrei "padrone di casa" del bus che conduce. Disponibile e gentile.
Passeggeri che scendano poi tutti dalle porte posteriori. Come accade dovunque.
E che la metro si prolunghi un po’ dopo le 23.30. Permettendoci una vita sociale e culturale migliore. Senza le corse affannose alle 23.25 Sic!
Che metà del primo vagone possa essere dedicato tutto alle biciclette. Con rastrelliere. E che le bici possano entrare sempre in metrò. Non con gli assurdi orari di adesso.
Sai, mia cara atac. la bici è un cardine intermodale fondamentale per la mobilità urbana. Per la tua azienda. Per la città. E tanti di noi.
Poi che le stazioni metro di Roma diventino come quelle di Parigi. Con edicole, bar, negozi. E non i luoghi lugubri di adesso.
Luoghi di socializzazione in "luogo dei non luogo” che sono adesso.
Infine scaricare il costo dell’abbonamento dalle tasse. Un atto simbolico e di gratitudine per chi continua a preferirti. Come me, malgrado tutto.Usando il mezzo pubblico. E contribuendo così alla salute e al benessere di tanti.
Ah! un’ultima cosa. Non costringermi sempre a fare la fotocopia dello scontrino di pagamento. C’è un inchiostro indelebile?
Che ne dici mia cara atac? Ti impegni?

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