giovedì 5 aprile 2018

Sei romano de Roma se...

sai chi è l'autore e qual è il titolo del quadro che vedi sotto.

Nella foto di ieri il quadro di Mario Sironi, "La famiglia del pastore", che si trova alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale.

MARIO SIRONI[1], La famiglia / La famiglia del pastore, 1927.
   Di Sassari, il maggiore protagonista del tentativo di formulare un'estetica del regime fascista. Tra i fondatori del movimento Novecento, era passato per una adesione non ortodossa al futurismo. La sua opera principale è l'affresco nell'aula magna del Rettorato della Sapienza nel quale la sua pittura, in stretta relazione con l'architettura, assume una dimensione monumentale. Suoi gli affreschi alla Casa Madre dei Mutilati e al palazzo del Ministero dell'Industria a via Veneto.
   Il dipinto è firmato in basso a sinistra, fu esposto la prima volta alla Prima Quadriennale Italiana del 1931. L'autore fece una serie di famiglie, come del minatore. Il tema si presta alla rappresentazione di un'umanità eroica, grandiosamente primordiale. I protagonisti del dipinto sono visti come figure assolute dell'umanità.


[1] Mario Sironi (Sassari 1885 - Milano 1961) Interruppe gli studi di ingegneria per dedicarsi alla pittura, frequentò l'Accademia di via Ripetta e lo studio di Balla dove strinse amicizia con Boccioni e Severini. La produzione di quegli anni è rivolta ad un verismo psicologico. Trasferitosi a Milano nel 1914 incontrò Boccioni e con lui aderì al futurismo in maniera non ortodossa. Il suo futurismo è rivisto alla luce dell'esperienza metafisica: Cavallo bianco, 1919, Milano, Collezione Mattioli.  Si interessò al paesaggio urbano, studiando in particolare le periferie industriali. La solitudine di quei paesaggi si fa specchio dell'alienazione dell'uomo.  Tra i fondatori di Novecento, mantenne il tema della periferia urban a cui aggiunse il nudo, il paesaggio alpestre e il ritratto. Sironi proponevail recupero di tecniche tradizionali quali l'affresco, il mosaico e il bassorilievo. Si interessò di progettazione architettonica di ambienti industriali (Padiglione Fiat alla Fiera di Milano) e di scenografie teatrali. Divenne uno dei maggiori protagonisti del tentativo di formalare un'estetica del regime fascista. Sironi ha realizzato affreschi per il palazzo del Ministero dell'Industria in via Veneto, alla Casa Madre dei Mutilati sul lungotevere e al Rettorato della Sapienza (aula magna).  La sua pittura assume una visione monumentale, si riferisce all'arte romanica italiana, dove il senso plastico è dominante, ma si colora di connotazioni retoriche e magniloquenti.  Nel dopoguerra rielaborò l'esperienza precedente senza rinunciare alla solidità la forma plastica fu più evocativa.

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