giovedì 8 ottobre 2020

La lezione di Raffaello sull'Appia Antica

 

      Dopo tanta pioggia una bellissima giornata di sole. Inforco la bicicletta, attraverso la valle della Caffarella, lontano da auto e smog, giungo sull’Appia Antica. Attraversato l’area delle catacombe di San Callisto, la basilica di San Sebastiano e Cecilia Metella arrivo a Villa Capo di Bove. Un luogo straordinario che doveva essere abitato da fate. In questi giorni la villa ospita la mostra “La lezione di Raffaello. Le antichità romane”. La mostra prende lo spunto dai 500 anni dalla morte dell’artista (1520-2020). Scopriamo così che in una lettera al papa Leone X Raffaello e Baldassarre Castiglione raccomandano al sommo pontefice la tutela e salvaguardia dei monumenti dell’epoca romana come patrimonio del genere umano. Da qui nascono i disegni che Raffaello ha fatto dei principali monumenti antichi. 


Questa lettera doveva essere testo introduttivo a una pianta antiquaria della città di Roma mai realizzata per la morte improvvisa di Raffaello. Libri, quadri, stampe ripercorrono il fascino di Raffaello soprattutto nel Settecento e Ottocento. Da non perdere!



Il disegno originale di Raffaello nella lettera a Leone X. Il quadro dell'Ottocento che ritrae Raffaello e la "Fornarina", opera di Francesco Galdolfi.

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