sabato 10 ottobre 2020

Sei romano de Roma se...

 sai come si chiama e dove si trova la strada che vedi sotto.

Nella foto di ieri la lapide di via Fani che ricorda il sequestro di Moro e l'assassinio della sua scorta. 

     L’agguato di via Fani o “strage di via Fani” fu un attacco terroristico compiuto dalla Brigate Rosse, ad angolo con via Stresa, il mattino del 16 marzo 1978, con esso furono uccisi cinque uomini della scorta e sequestrato il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

     Il rapimento si concluse 55 giorni dopo con il ritrovamento del corpo senza vita di Moro nel bagagliaio di una Renault4 rossa in via Michelangelo Caetani. A morire subito furono due carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, tre agenti di Pubblica Sicurezza Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. L’agguato avvenne alle ore 9. Moro abitava in via del Forte Trionfale 79, come sempre faceva una sosta nella chiesa di Santa Chiara. A sbarrargli la strada fu una fiat 128, tra i testimoni Francesco Pannofino, allora giovane studente universitario. Nella strada abitava l’on. Pino Rauti che avvertì subito dell’accaduto dichiarando di aver visto uomini vestiti da ufficiali dell’aeronautica e di aver visto allontanarsi una fiat 132. In base alle dichiarazioni dei brigatisti stessi, parteciparono all’agguato in veste di coloro che dovevano aprire il fuoco: Valerio Morucci, Raffaele Fiore, Prospero Gallinari e Franco Bonisoli, erano vestiti da avieri Alitalia.


Nessun commento:

Posta un commento