martedì 6 ottobre 2020

Passeggiando per Tor Pignattara

     Quest’oggi con la bici andiamo a Tor Pignattara, un quartiere nel quadrante Est di Roma che una volta era il luogo dei veri romani di Roma, da più di vent’anno è diventato un quartiere multietnico al pari di piazza Vittorio con una forte presenza di abitanti provenienti dalla Cina e dal Bangladesh.

     Dal 2008 il quartiere è stato ravvivato da alcuni murales realizzati da artisti di fama internazionale. Proviamo a disegnare un itinerario tra i murali più significativi. Partiamo da viale dell’Acquedotto Alessandrino, qui sul muro della bocciofila si trova il murale “Nido di vespe” che allude alla definizione del quartiere fatta dai nazisti in quanto in esso era attiva la Resistenza. Nel borghetto Alessandrino si trova una Casa Torre con “Straniera” di Alexey Luka da Mosca nel quale scompone il volto di una donna. In via Natale Palli si trovano “Due lupe” con teste naturalistiche e il corpo che si destruttura. In via Galeazzo Alessi abbiamo il murale più famoso di tutti, ormai definito la “Cappella Sistina di Tor Pignattara”, un tributo a Pier Paolo Pasolini di Nicola Verlato. Gli abitanti del quartiere lo hanno eletto a loro simbolo, al pari del Mausoleo di Elena.


     Passando sull’altro lato della Casilina in via Pavoni si trova “Coffee break” di Etam e Cruz, in esso si vede un uomo che esce da un bidone della spazzatura bevendo una tazza di te, ad oggi è il murale più alto di Roma. Segno che anche nella povertà ci si può distinguere. Finiamo l’itinerario in piazza Perestrello dove si trova il primo murales pavimentale di Roma, di Ella e Pitr, una donna accoccolata, dormiente, copre integralmente la piazza.



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