lunedì 11 febbraio 2013

Ecco le statue che cantò il grande poeta Ovidio.


   Una scoperta archeologica eccezionale è avvenuta vicino Roma, sulla
via dei Laghi, nel comune di Ciampino in una località chiamata Muri dei
Francesi, poi Barco dei Colonna. Si tratta della villa di Messalla.

Immagine dall'alto dell'aeroporto di Ciampino,
da: it.wikipedia.org.

   Marco Valerio Messalla Corvino fu un importante uomo politico del tempo
di Augusto, generale nella battaglia di Filippi in cui venne vendicato
Giulio Cesare, console insieme ad Ottaviano, uno dei comandanti nella
battaglia nazale di Azio che segnò la definitiva sconfitta di Marco
Antonio e la consegna di tutto il potere nelle mani di Ottaviano. Fu
Messalla a proporre il titolo di Pater Patriae ad Augusto. Fu anche
mecenate e uomo  coltissimo, nella sua casa si riunivano gli intellettuali
del tempo, primi fra tutti Ovidio e Tibullo.
   Negli scavi che dovevano precedere una serie di costruzioni, è venuta
alla luce una villa romana, tra giugno e luglio scorso sono state ritrovate
le tubature co i bolli che riportano il nome di Messalla. Ma a rendere
eccezionale il ritrovamento sono le sette statue delle figlie della Niobe,
presso la natatio o piscina scoperta. Sono statue complete e con frammenti
che possono essere facilmente ricomposti.

Francobollo commemorativo di Ovidio,
da: it.wikipedia.org.

   La Niobe è un personaggio della mitologia greca, sposa di Anfione,
re di Tebe, da cui ebbe sette figli e sette figlie. Era così orgogliosa
di loro che osò irridere la dea Latona che aveva solo due figli: Apollo
e Artemide. Latona incaricò i figli di vwendicare l'offesa e di uccidere,
con le frecce, i figli di Niobe. La madre assistette impotente alla loro
fine! Il tema è stato rappresentato più volte.
   Questo mito fu diffuso dalle tragedie di Eschilo e Sofocle, artisti
ritrassero più volte la scena drammatica della loro fine. Secondo Ovidio
Niobe - per il dolore - si tramutò in roccia sul monte Sipilo in Lidia,
da lei scaturì una sorgente. Ritorna quindi il rapporto tra il grande
poeta romano Ovidio e Messalla il proprietario della villa.
   Speriamo di poter vedere presto queste sette statue e che anche la
villa sia aperta al pubblico!

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