Nella foto di ieri la fontana di Ripetta presso l'Ara Pacis.
La
fontana è forse l'unico ricordo dell'antico porto di Ripetta, se si escludono
le stampe d'epoca. La fontana fu costruita, come d'altra parte il porto, da
Alessandro Specchi[1] nel 1704 come abbeveratoio
per gli animali da soma utilizzati nei lavori portuali. Era posta al centro del
terrazzamento. Il materiale per il porto e la fontana era a disposizione in
quanto un terremoto aveva fatto crollare tre arcate del Colosseo (3 febbraio
1703). E’ formata da una vasca ovale al cui interno è una tazza semi cilindrica
dal bordo scanalato per ottenere l'effetto pioggia, la tazza contiene un gruppo
roccioso dal quale sporgono due delfini con le code incrociate e una conchiglia.
In cima i tre monti e la stella pontificia a nove punte (stemma di Clemente XI[2]).
Qualche anno la sua costruzione dopo fu posta una lanterna in ferro battuto
come un faro per le navi di notte. L'approvvigionamento idrico era garantito da
un ramo dell'acquedotto Felice.
Con la costruzione degli argini del fiume,
subito dopo l'Unità, il porto fu smantellato e deposto in un magazzino, si
dovette attendere il 1930 per riassemblare la fontana in questo sito dove di
trova oggi.
Il nome della piazza ricorda il porto omonimo che si trovava all’altezza
di ponte Cavour, fu demolito per costruire gli attuali argini del Tevere. Il
porto esisteva fin dal Trecento ma fu Clemente XI nel 1705 a fargli dare una
sistemazione razionale con una bella scalinata che dalla riva Schiavonia
scendeva al fiume, il disegno era di Alessandro Specchi. Qui approdavano le
barche provenienti da Nord con vino, olio e legna. Sullo sfondo si trova il
palazzo Borghese detto il Cembalo, da questo palazzo provengono la maggior
parte delle opere ora nella Galleria omonima. Fu costruito tra Cinquecento e
Seicento, alla sua realizzazione si succedettero il Vignola, Martino Longhi il
Vecchio (a cui si deve il cortile interno), Flaminio Ponzio, Carlo Maderno e
Carlo Rainaldi. L’ingresso è su piazza della Fontanella Borghese dove si
trovano le bancarelle di libri antichi e rari (anche una di macchine
fotografiche).
In anni recenti parte del palazzo
apparteneva a Vittorio Cecchi Gori, nel 2009 è stato messo in vendita per 24
milioni di euro.
[1] Alessandro Specchi architetto e incisore vissuto tra Seicento e
Settecento, romano. Autore della scalinata del porto di Ripetta, con De Sanctis
della scalinata di Trinità de Monti, il portico esterno della basilica di San
Paolo andato distrutto.
[2] Clemente XI Giovanni
Francesco Albani di Urbino, Papa dal 1700 al 1721. Condanna i giansenisti con
la bolla Unigenitus, eresse obelisco davanti al Pantheon, il porto di Ripetta,
il viadotto di Civita Castellana, l'acquedotto di Civitavecchia. Stemma
composto di tre monti sovrastati da una banda orizzontale, ancora sopra una
stella, è sepolto in San Pietro.
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