Una bellissima notizia per tutti gli amanti di Roma! Il restauro è finanziato da Bulgari con una donazione da 1.5 milioni di euro. I lavori dureranno fino a primavera (aprile), dal 7 dicembre sarà aperta una delle rampe laterali. Durante i lavori sarà protetta da pannelli trasparenti.
Le foto della scalinata di Trinità de' Monti sono state scattate
tre anni fa dall'autore del blog, il loro uso è libero.
Fra
fabbricati settecenteschi di colore acceso, si trova la famosa SCALINATA DI TRINITA’
DEI MONTI, che costituisce una delle scenografie più movimentate e
pittoresche di Roma settecentesca. Fu costruita in travertino (1723-26) da
Francesco De Sanctis[1] (che
certamente si è ispirato al porto di Ripetta disegnato da Alessandro Specchi) e
finanziata con un lascito dell’ambasciatore francese Stefano Gueffier.
Si articola in una successione di rampe di
12 gradini ciascuna (in totale 138) che si restringono, si allargano e si
dividono in branche, con andamento rettilineo e poligonale, concavo e convesso.
All’inizio, si trovano i cippi con i gigli di Francia e le aquile di Innocenzo
XIII[2]
Conti. Fino a non molti anni fa qui erano i posteggi dei fiorai con i
caratteristici ombrelloni (in maggio tutta la scalinata è infiorata con le
azalee). A destra la casina rossa dove morì nel 1821 il poeta inglese John
Keats[3] con
piccolo museo dedicato anche a Shelley[4]. A
sinistra Babington’s, celebre sala da
tè nella quale si respira un’aria inglese, esiste dal 1893. Nel primo terrazzo
viene allestito un presepio ispirata alla Roma sparita di Franz[5]. A
metà salita due branche laterali in curva portano a un’ampia terrazza cinta da
balaustrata, dopo la quale due ultime branche a tenaglia sboccano in piazza
Trinità dei Monti dalla cui balaustrata si ha un bellissimo panorama sulla
città. Nell’Ottocento ai piedi della scalinata sostavano le ragazze di Anticoli
Corrado che vendevano fiori e facevano da modelle ai pittori di via Margutta.
[1] Francesco De Sanctis
( Roma 1679 – 1731), architetto. Autore anche della chiesa della Trinità dei
Pellegrini.
[2] Innocenzo XIII,
Michelangelo Conti (Poli 1655 – Roma 1724), papa dal 1721, appartenente alla
famiglia dei Conti di Segni, discendente di Innocenzo III di Anagni (1160-1216)
massimo assertore della supremazia della Chiesa sul potere politico. Nello
stemma un’aquila coronata colorata al suo interno a scacchiera. Rinnovò la
condanna al Giansenismo, non fece uso del nepotismo, alla sua morte fu sepolto
nelle grotte vaticane tranne il cuore che per sua volontà è nel santuario della
Mentorella a Guadagnolo.
[3] John Keats (Londra
1795 – Roma 1821) poeta romantico inglese, riposa nel cimitero inglese di Roma,
sulla sua tomba: “qui giace uno il cui nome è scritto sull’acqua”.
[4] Percy Bysshe Shelley (Field
Place 1792 – Viareggio 1822) poeta romantico inglese. Annegò in una tempesta
tra Livorno a San Terenzo, il suo corpo fu ritrovato sulla spiaggia di
Viareggio e subito cremato, le sue ceneri furono tumulate al cimitero inglese
di Roma. Il cuore rimase alla moglie.
[5] Ettore Roesler Franz (Roma
1845 – 1907) pittore di famiglia originaria dalla Svizzera, dipinse
prevalentemente acquarelli con molte vedute di Roma. Molti suoi acquarelli sono
al Museo di Roma in Trastevere.
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