mercoledì 28 ottobre 2015

Henry Moore, un grande della scultura del Novecento

   In questi giorni a Roma, negli ambienti delle Terme di Diocleziano c'è una mostra imperdibile. Si tratta di uno dei più grandi artisti del Novecento, uno scultore che ha lasciato il segno per il presente e per il futuro di questa arte e non solo!

   Figlio di un minatore di origine irlandese, si iscrisse dopo la guerra alla Scuola d'Arte di Leeds e quindi al Royal College di Londra. Frequentò assiduamente il British Museum e il Museo di Scienze Naturali interessandosi alla cultura arcaica e classica e insime studiando le forme naturali.
     Nel 1925 con una borsa di studio si recò in Francia, in Italia e in Spagna. Ne ritornò con un bagaglio di conoscenze e di interessi che spaziavano dalla rivoluzione cubista (Brancusi, Modigliani, Lipchitz e Zadkine) all'arte del Rinascimento; Moore raggiunse il suo stile attraverso una elaborazione lentissima di tutte queste esperienze, il cui retroterra culturale è profondamento umanistico. Dopo questo viaggio le sculture hanno un'impronta arcaica e i temi che resteranno a lui cari: il corpo sdraiato e la donna con bambino.
     Intono al 1935 si avvicinò al surrealismo, a cui presto aderì partecipando alla msotra londinese del 1936. Collaborò al manifesto Circe, accanto agli astrattisti Naum Gabo e Ben Nicholson. In realtà nelle opere realizzate tra il 1930 e il 1940 si riscontrano sia elementi irrazionali propri del surrealismo, sia un sistema di calcolo costruttivo tipico del più rigoroso astrattismo.
     Fin dal 1934 Moore aveva cominciato a scavare nella materia delle cavità che a partire dal 1940, prendono la stessa importanza delle masse e via via si allargano fino a separare di netto i corpi. La scala delle sue opere si fa monumentale, anche in funzione della sua collocazione all'aperto. Realizzò 67 disegni sui ricoveri antiaerei di Londra.

     A Parigi, nella sede dell'Unesco "Figura distesa", 1958. Sue sculture nei giardini della fondazione Cini a Venezia. Alla Gnam: "Figura distesa", 1954, bronzo.
Nell'immagine in alto l'ingresso alle Terme di Diocleziano.
Qui sopra l'opera di Moore presente alla Gnam.

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