lunedì 17 febbraio 2020

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova l'abside che vedi sotto.

Nella foto di ieri il ciborio di Arnolfo di Cambio che si trova in San Paolo fuori le Mura.

   Sopra l’altare maggiore della Basilica di San Paolo fuori le Mura si trova il celebre ciborio eretto nel 1285 da Arnolfo di Cambio[1] “cum suo socio Petro”, forse Pietro Cavallini, come si legge nell’iscrizione sulle basi di due pinnacoli. Esempio splendido di arte gotica, è sorretto da quattro eleganti colonne di porfido, dai capitelli di marmo dorato; sopra questi in quattro nicchie  angolari, i santi Pietro, Paolo, Luca (o Timoteo per della basilica) e Benedetto, nei mistilinei all’esterno delle ogive, otto bassorilievi raffiguranti: “L’abate Bartolomeo (committente dell’opera) seguito da un assistente con le insegne vescovili che offre il tabernacolo a San Paolo seguito da San Luca”; “Abele e Caino offrono sacrifici all’Eterno che benedice con la mano il primo e non accoglie l’offerta del secondo”; “Costantino e Teodosio”;  “Eva e Adamo dopo il peccato originale”. Nei quattro timpani, coppie di angeli che reggono i rosoni a traforo. Internamente nei peducci della volta a crociera quattro angeli incensano la tomba sottostante dell’Apostolo mentre altri quattro angeli sostengono il rosone al sommo.


[1] Arnolfo di Cambio. Colle Val d’Elsa 1245 circa – Firenze 1302 circa) scultore e architetto. Allievo di Nicola Pisano, lavorò a Roma, a Orvieto (tomba del cardinal De Braye) e a Firenze, dove eseguì il progetto di Santa Maria del Fiore, le sculture per la facciata, una “Madonna” al museo dell’Opera e la “Natività” al museo Nazionale, segnando del suo stile d’ispirazione gotica (ma con apporti classici) l’architettura e la scultura (da Enciclopedia Garzanti, 2003). E' suo il più antico presepio conservato nella basilica di Santa Maria Maggiore.

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