venerdì 21 febbraio 2020

Sei romano de Roma se...

sai come si chiama e dove si trova la Bibbia che vedi sotto.

Nella foto di ieri il chiostro di San Paolo fuori le Mura.

     Miracolosamente scampato all’incendio del 1823, il chiostro è una splendida testimonianza dell’arte dei marmorari romani. Rispetto a quello di San Giovanni in Laterano è meno omogeneo poiché tre lati sono stati realizzati nel 1208-14, mentre il lato adiacente alla chiesa fu concluso 15 anni più tardi. Quest’ultimo, opera dei  Vassalletto (gli stessi del chiostro di San Giovanni, questo nel quale ci troviamo è più piccolo ma più ricco), presenta una maggiore ricchezza decorativa.
     Entrando nel chiostro spiccano le colonnine binate (lisce, ottagone, a spirale, talune con intarsi a mosaico). Queste colonnine sostengono gli archetti a pieno centro, sopra i quali corre una trabeazione ornata di splendidi intarsi marmorei policromi e di mosaici.
     Tra le immagini rappresentate vi sono addirittura riferimenti all’arte etrusca, vi si trova difatti una chimera, figura mitologica con testa di leone, un’altra testa di capra sul dorso e la coda di serpente. Vi si possono ravvisare degli ammonimenti ai monaci come nella scena del lupo vestito da monaco a scuola che alla lettera A associa l’agnello, con riferimento alle distrazioni dei religiosi rispetto agli obblighi monastici. La scena è visibile nel terzo pennacchio esterno della prima campata destra. Sui tre lati del chiostro non adiacenti alla chiesa corre una iscrizione a lettere blu su fondo oro: “… studiano, leggono e pregano i monaci. Il chiostro che rinchiude i monaci prende il nome da chiudere e, in giubilo con Cristo, si rinserra la pia torma dei fratelli…”.
     Vi sono conservati frammenti architettonici provenienti dall’antica basilica e reperti archeologici del vicino sepolcreto Ostiense, notevoli il sarcofago di Pietro di Leone del sec. III, riutilizzato nel sec. XII (nel secondo lato, dedicato a monumenti pagani, con rilievi raffiguranti Apollo e le Muse, Apollo che scortica Marsia, Apollo che suona la lira; posteriormente tre navi con amorini e delfini, un faro), la statua di Bonifacio IX Tomacelli e, sulla parete prima dell’accesso alla pinacoteca, il frammento di sarcofago con Cristo tra gli apostoli che porge un rotolo spiegato a San Pietro.

Nessun commento:

Posta un commento