Nella foto di ieri il cero pasquale della Basilica di San Paolo fuori le Mura.
A
destra dell’altare maggiore della Basilica di San Paolo fuori le Mura si trova il CANDELABRO PER IL CERO PASQUALE, firmato da
Nicolò di Angelo e Pietro Vassalletto[1], del XII
sec. Alto ben m 5,60, la base è formata da quattro coppie di animali mostruosi
con corpo felino e teste di uomo, donna, ariete e felino, fra cui siedono
quattro donne che ne abbracciano il collo. Il fusto è diviso in sei parti, la
prima con motivi vegetali, le tre successive con scene della Passione di Gesù,
fino alla sua assunzione in cielo; le ultime due con intrecci vegetali. Sotto
la coppa chimere e mostri. E’ stato completamente restaurato nel 2000.
[1]
Vassalletto. Una famiglia di
costruttori e marmorari romani attivi dalla seconda metà del XII secolo fino
alla fine del XIII, periodo di massima fioritura dell’arte cosmatesca. Dividono
con la famiglia dei Cosmati la celebrità
per la decorazione architettonica di chiese, basiliche, porticati, chiostri.
Loro il leone ai Santi Apostoli, il chiostro
di San Paolo fuori le Mura e il candelabro pasquale. La cattedra, il
candelabro tortile e il ciborio del Duomo di Anagni. Il chiostro di San Giovanni in Laterano la schola cantorum
della chiesa di San Saba, il nartece di San Lorenzo fuori le mura.
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