Nella foto di ieri la Casa del Jazz in viale di Porta Ardeatina.
Inaugurata
nel 2005, fortemente voluta dal sindaco Walter Veltroni. Si tratta della villa
Osio della fine degli anni Trenta, voluta dal fondatore della BNL Arturo Osio,
che diede incarico all'arch. Cesare Pascoletti[1] di
modificare e adattare un casale seicentesco. La villa passò, dopo molti anni,
ad Enrico Nicoletti (detto "Il
secco", negli anni Settanta collaborò con Enrico De Pedis detto Renatino, sepolto in Sant'Apollinare (oggi non più); nuovamente arrestato il 26 febbraio 2012 deve
scontare una condanna a 6 anni e 6 mesi per usura, estorsione e rapine, da la
Repubblica e Il fatto quotidiano) cassiere della banda della Magliana. La
villa aveva marmi, stucchi, vasca idromassaggio a due posti, rubinetti d'oro.
Le forze dell'ordine riuscirono a arrestare i componenti della banda e la villa
venne prima sequestrata e consegnata al comune di Roma nel 2001 che la destinò
a sede della casa del jazz. Per questo motivo all'entrata della villa si trova
una lapide che ricorda i caduti a causa della mafia. La villa venne restaurata
a partire dal 5 novembre 2003 con una spesa di 6 milioni di euro ed inaugurata
il 21 aprile 2005 con tre giorni di concerti gratuiti. Il parco di tre ettari
venne aperto al pubblico esattamente un anno dopo l'inaugurazione. Solo nel
primo anno di vita si sono tenuti 150 concerti con 500 musicisti e 70.000 spettatori
(tutti i dati da la cronaca di Roma de la
Repubblica).
La villa contiene, nell'edificio principale,
un auditorium da 150 posti dove si tengono concerti dal vivo, proiezioni di
film e incontri. Nello stesso edificio si trova un sofisticato impianto di
registrazione, un archivio audiovisivo e una biblioteca dedicata alla musica
jazz. Un secondo edificio nella villa è riservata alle sale di prova e
registrazione oltre che a foresteria per gli artisti provenienti da fuori Roma.
Un terzo edificio è adibito a ristorante.
[1]
Cesare Pascoletti (1898 - 1986)
allievo di Marcello Piacentini. Progettò la palazzina per funzionari della BNL
in via Bruxelles 20 nel 1936, il Palazzo per il Museo della Civiltà Romana
all'Eur con Aschieri e Bernardini nel 1939-41, il ponte di Testaccio nel 1940,
il palazzo per uffici della BNL in viale Regina Margherita nel 1940-45, la sede
della BNL in piazza Albania nel 1954. Da: Irene de Guttry e Publio Ostilio
Rossi, cit.
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