venerdì 11 dicembre 2020

La pubblicità Unicredit nel cuore di Roma

 

     In questi giorni passa in televisione una pubblicità della Unicredit del regista Ferzan Ozpetek, quello del film “Le fate ignoranti” e “La finestra di fronte”. E’ un bellissimo omaggio a Roma essendo ambientato tra via del Pellegrino, via di Monserrato e via dei Banchi Vecchi, proprio nel cuore della nostra città, a due passi da via Giulia. Nell’ultima scena, quando l’immagine si alza e lascia vedere un palazzetto posto su un bivio con le finestre ad arco, quel palazzetto era la casa dove abitava la cortigiana Imperia nel 1511. La bellissima donna era amata e protetta dal banchiere senese Agostino Chigi, colui che prestava soldi a principi e case regnanti europee oltre che al papa stesso. Il suo nome era Lucrezia Cognati Paris, era nata in piazza Scossacavalli (Borgo) il 3 agosto 1481. Raffinata e colta, suonava il liuto, componeva versi. Fu amata da Matteo Bandello, Tommaso Inghirami (che in un litigio arrivò a buttare giù la porta), Giacomo Stella che per lei si uccise. La sua casa era splendidamente arredata. Le cronache del tempo così la descrivono: “La sua fronte era bianca e spaziosa ed incoronata da capelli color dell’oro, aveva un collo lungo ed i suoi seni erano ampi e deliziosi”. Conobbe Raffaello nel 1508, in quanto le era vicino di casa, che la volle come modella per il ritratto di Galatea e di Saffo nell’affresco “Il Parnaso” della stanza della Segnatura in Vaticano. Per lei vennero coniate medaglie. Compì un passo che una donna come lei non poteva permettersi, si innamorò di Angelo del Bufalo, non ricambiata si avvelenò il 13 agosto 1512. Agostino Chigi la soccorre e fa venire i migliori medici, lo stesso papa Giulio II le invia la sua benedizione ed altri medici, nonostante ciò muore il giorno di ferragosto in una strana giornata caratterizzata da temporali e grandine. Enorme fu l’impressione suscitata nel popolo e tra i poeti. Venne sepolta con grandi onori in San Gregorio al Celio. Il poeta Gian Francesco Vitale scrisse di lei:

 

Due dei avevano dato a Roma due grandi doni,

Marte l’impero, Venere Imperia,

Morte e Fortuna stettero contro costoro, e portò via,

Fortuna l’Impero

Morte Imperia

Piansero l’impero i padri, noi pure questa piangemmo:

quelli impero, noi, noi abbiamo perduto il cuore.

Il Trionfo di Galatea di Raffaello.
In alto via del Pellegrino.


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